giovedì 3 maggio 2012

Ciclabili a Udine


Un articolo del Messaggero Veneto sulla situazione delle ciclabili in città (lo sappiamo che la riproduzione è riservata, ma questo è un blog civico nonché civile, se ci dite togliamo tutto)
UDINE. I marciapiedi ciclopedonali sono pericolosi, la rete delle piste ciclabili presenta troppi spezzoni e nei confronti degli automobilisti c’è troppa tolleranza. Nella Udine che mira a diventare a misura di ciclista, ci sono ancora troppe criticità. A segnalarle sono gli stessi ciclisti stanchi di fare i conti con gli autonomobilisti indisciplinati che, soprattutto in via Mantica (zona dove le biciclette sono ammesse anche contromano), non rispettano il limite di velocità dei 20 all’ora. Ecco perché Emilio Gottardo della segreteria di Legambiente avverte: «Dobbiamo avere gli stessi diritti degli automobilisti. Siamo pari utenti di uno spazio pubblico che non è appannaggio di chi ha i cavalli nel motore».
Il dibattito è acceso perché se da un lato il Comune investe nelle ciclabili, dall’altro Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta), Legambiente e Wwf insistono affinché palazzo D’Aronco migliori la percorribilità delle ciclabili.
Via Mantica «Via Mantica, dove il limite dei 20 all’ora non lo rispetta nessuno, per noi sta diventando una zona ad alto rischio» spiega la presidente provinciale della Fiab, Elisabetta Rosso, nel segnalare che, nonostante i divieti, troppi automobilisti parcheggiano ancora sui marciapiedi e non rispettano il limite di velocità. Questo per dire che, in quel tratto, i controlli devono essere potenziati.
Marciapiedi ciclopedonali Anche i marciapiedi ciclopedonali non sono sicuri. «In viale Leonardo da Vinci - insiste Rosso - tra i platani e i pedoni, lo spazio per le biciclette è ridotto all’osso. Tant’è che su quel tratto siamo sempre a rischio». Questo è un appunto non da poco visto che il modello del percorso ciclopedonale interessa 9 dei 45 chilometri della rete ciclabile cittadina. Ecco perché Roberto Pizzutti, il presidente regionale di Legambiente, aggiunge: «In via Cividale andrebbe potenziata la ciclabilità, ma non con i marciapiedi ciclopedonali come prevede il Comune».
Viale Palmanova Lo studio è pronto, ma per coprire il fossato e realizzare la ciclabile serve un milione di euro che il Comune non ha a disposizione
Via Zanon «E’ tempo di eliminare i parcheggi in via Zanon» afferma Gottardo nell’invitare il Comune a ridurre, in diversi punti della città, gli scalini tra il passaggio dal marciapiede ciclopedonale alla strada per evitare ai ciclisti di danneggiare le biciclette».
Via Marsala «E’ un disastro» segnala il presidente regionale del Wwf, Roberto Pizzutti, ricordando che in quella strada, per altro molto trafficata, la ciclabile non c’è proprio. «Chi abita a Cussignacco non usa la bici anche per questo motivo» ribadisce l’ambientalista secondo il quale le strade storiche della città, pensate per non sopportare flussi di traffico elevato, dovrebbero essere tutte trasformate in piste ciclabili.
Gli spezzoni In questo caso gli esempi si sprecano visto che la rete presenta diversi buchi. «Il grosso problema sono le intersezioni dove c’è una strada che interferisce con la pista, in questi casi - aggiunge Pizzutti -, da via Asquini a viale Trieste, per evitare agli automobilisti di investire i ciclisti, il segnale di stop va posizionato prima della pista».
Viali Tricesimo e Volontari «Lungo questi assi, nonostante il flusso significativo di traffico e di ciclisti, le ciclabili sono assenti» ricorda Pizzutti evidenziando che nella stessa condizione si trova pure via Laipacco.

2 commenti:

  1. Credo che la situazione di via via Colugna, via del Cotonificio o via Chiusaforte che sono altrettanto trafficate e insicure meritino la stessa attenzione!
    Esistiamo anche noi!
    Massimo Romanutti

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  2. Dobbiamo far parlare di noi :)
    Documentiamo e pubblichiamo

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