lunedì 25 luglio 2011

Il Sindaco e la Giunta incontrano il Comitato - resoconto

Il Sindaco e la giunta comunale incontrano il Comitato Udine NordOvest


Mercoledì 20 luglio si è tenuto a Palazzo D’Aronco l’incontro pubblico della Giunta Comunale con i rappresentanti del Comitato Udine Nord Ovest, quale atto dovuto da parte dell’Amministrazione cittadina in risposta alla nostra Lettera al Sindaco con le proposte migliorative della qualità della vita nel quartiere, per come queste erano emerse dalle assemblee pubbliche promosse dal Comitato stesso nei mesi scorsi.


Partecipavano per il Comitato i consiglieri Enrico Grando (verbalizzante) e Giorgio Jannis (qui scrivente). Gli assessori Enrico Pizza (Mobilità), Mariagrazia Santoro (Pianificazione territoriale), Gianna Malisani (Gestione urbana) e Lorenzo Croattini (Qualità della Città, Verde pubblico) erano presenti fin dall’inizio dell’incontro, a cui poi si sono aggiunti Vincenzo Martines (viceSindaco, Bilancio), Kristian Franzil (Istruzione, Politiche giovanili, Sport), il Sindaco Furio Honsell e il delegato circoscrizionale Enrico D’Este.


Dopo alcune osservazioni iniziali di carattere generico sulla situazione abitativa del quartiere Ancona, si è seguito l’ordine delle problematiche per come espresso in forma d’elenco nella succitata Lettera (qui in rosso), e con la stessa modalità viene qui riportato il resoconto delle possibili soluzioni e delle risposte dell’Amministrazione comunale alle proposte là contenute.



Viabilità e traffico
  1. Disincentivare il traffico in via del Cotonificio e via Colugna
  2. Dirottamento traffico su viale Pasolini
  3. Valutare il ripristino della progettazione dell'asse stradale a congiungere la rotatoria della Gran Selva con via Friuli sul vecchio rilevato della ferrovia Udine-Majano
  4. Via Moisesso: proposta di obbligo di svolta a destra all'intersezione con via Cotonificio
  5. Rendere via Jacopo Belgrado a senso unico di marcia (verso via Cotonificio)
  6. Rendere via Dal Melon a senso unico di marcia (verso Colugna)
  7. Ottimizzare le carreggiate e il traffico in via Chiusaforte.
  8. Ciclabile di via Cotonificio
  9. Ciclabile di via Colugna

  • Verranno attuati dei rafforzamenti della segnaletica attuale per incentivare il traffico automobilistico a percorrere altre strade per raggiungere il centro cittadino: è stata presa in considerazione l’ipotesi di provare a deviare il traffico proveniente da nord, ovvero dall’Osovana, sulla tangenziale, al fine di incoraggiare l’utilizzo di viale Pasolini (dall’uscita Stadio-Fiera) e di viale Nogara (per accedere all’Ospedale Civile). Segnaletica verticale sarà apposta anche all’imbocco di via Cotonificio presso il cavalcavia di via Pieri, per favorire l’utilizzo di viale Pasolini in uscita dalla città.
  • Non risulta attuabile la realizzazione di un asse stradale tra la rotatoria Gran Selva e via Friuli, essendo il rilevato ex-ferroviario destinato a ospitare una pista ciclabile per collegare Udine a Feletto Umberto, con adattamento infrastrutturale della rotonda Gran Selva con sottopasso dedicato ai ciclisti. Sul rilevato di via Friuli convergeranno sia la pista ciclabile proveniente da via della Scarpata, sia quella che verrà realizzata in via Friuli (lungo un lato della strada, oppure sull’aiuola centrale spartitraffico) e in via Chiusaforte. (Vedi sotto)
  • E’ stata accolta (assessore Pizza) la proposta di istituire un obbligo di svolta a destra al termine di via Moisesso, all’intersezione con via Cotonificio: la sperimentazione dovrebbe portare gli automobilisti a percorrere via Colugna fino alla rotonda dell’Ancona, e da lì immettersi su via Cotonificio in direzione di Feletto.
  • Stessa soluzione è stata approvata per via Dal Melon, disincentivando così gli automobilisti a percorrerla nella direzione Colugna - via Cotonificio allo scopo di “tagliare” la rotonda Ancona.
  • La decisione su via Jacopo Belgrado resta sospesa, in attesa di ulteriori verifiche: potrebbero anche qui essere adottate misure relative alla segnaletica (obblighi di svolta), oppure la via potrebbe essere resa senso unico (da via Colugna verso via Cotonificio). Come approccio generale alla viabilità, si cerca di evitare giustamente la realizzazione di sensi unici, perché produrrebbero l’effetto controproducente di aumentare la velocità degli autoveicoli in transito.
  • In generale per quanto riguarda via Cotonificio si intende rafforzare la segnaletica e l’arredo urbano per indurre gli automobilisti a rallentare, a esempio nella parte iniziale fino alla sede dell’AMGA e nei pressi di Borgonuovo, all’incrocio con via delle Scienze: viene scartata l’ipotesi di semafori “intelligenti”, fuori norma, e sospesa per ora anche la possibilità di installare dei display elettronici per il rilevamento automatico della velocità quali deterrenti.
  • Per quanto riguarda via Chiusaforte, è in atto un tavolo di lavoro con l’ ASSL per fissare le caratteristiche della viabilità locale al termine della costruzione dell’ospedale nuovo. Il Comune ha dettato la necessità di mantenere l’accesso ai visitatori dalla palazzina principale attuale (via Gino Pieri: tutta la viabilità è stata progettata avendo questo accesso come punto fermo per veicoli), spostando in via Chiusaforte solamente l’ingresso dei dipendenti del polo ospedaliero. Sono previste modifiche (delimitazioni, riorganizzazione dei posti auto) al parcheggio scambiatore di via Chiusaforte, per ospitare i veicoli di quanti accederanno all’Ospedale da questo accesso - probabile soluzione temporanea, in quanto dovrebbero essere predisposti parcheggi riservati ai dipendenti interni all’area ospedaliera.
  • Su via Chiusaforte sono altresì previsti lavori per la realizzazione di marciapiedi lungo il lato destro della strada, regolarizzando (o eliminando) in tal modo il parcheggio dei autoveicoli e garantendo una maggiore fluidità del traffico al passaggio degli autobus.
  • La pista ciclabile di via Cotonificio verrà riprogettata, cosicché nella sua parte iniziale, nella strettoia prospicente la Solari, i ciclisti potranno occupare per breve tratto i marciapiedi. La carreggiata stradale di per sé non risulta essere di larghezza sufficiente alla realizzazione di una pista ciclabile fisicamente separata tramite cordolo dal traffico veicolare: nell’attesa di verifiche (dopo la parte iniziale, la via si allarga notevolmente all’altezza dell’AMGA), si procederà con la riverniciatura delle strisce gialle orizzontali sull’asfalto, e in generale con un potenziamento della segnaletica verticale.
  • La ciclabile di via Colugna è di difficile o impossibile realizzazione (a meno di non impegnare i marciapiedi) a causa della larghezza insufficiente della sede stradale. La situazione - nelle parole stesse del Sindaco Honsell - è rischiosa in particolare all’altezza delle scuole, presso piazza Polonia. La decisione è sospesa, in attesa di verifiche.



Condizioni di manutenzione infrastrutturale e opere di urbanizzazione
  1. Via Cotonificio 
  2. Borgonuovo 
  3. Via Aonez

    • Gli attraversamenti pedonali del quartiere (su via Cotonificio, via Colugna, nei pressi delle rotonde) non possono essere evidenziati con vernice rossa, essendo questa pratica ora decretata anch’essa come fuori norma; quello che può essere fatto è il rifacimento del manto stradale utilizzando asfalto contenente quarzo, che dona maggior visibilità all’attraversamento pedonale (vedi via Mantica a Udine).
    • E’ in programma la riasfaltatura di via Chiusaforte: nelle parole del consigliere D’Este e dell’assessore Pizza anche via Cotonificio, almeno nella sua parte iniziale dal cavalcavia all’AMGA, potrebbe essere riasfaltata utilizzando materiale fonoassorbente.
    • Le rotonde di via Chiusaforte e dell’Ancona dovrebbero essere completate con un cordolo in pietra lungo la circonferenza: all’uopo sarebbe benvenuta da parte del Comune una richiesta diretta dei cittadini, anche attraverso il Comitato, per procedere con i lavori.
    • Borgonuovo: nel prossimo bilancio o tramite variazioni di quello attuale si intende proporre (assessore Croattini, assessore Malisani) il reperimento di fondi per realizzare in una delle due aree verdi di Borgonuovo un’area giochi con arredo urbano (panchine, giochi). Non è prevista l’installazione di impianti di illuminazione notturna, la quale non essendo necessaria per le attività ludiche diurne potrebbe negativamente portare a aggregazioni giovanili notturne, nocive in area abitativa. (ass. Croattini)
    • E’ stata presa in considerazione la creazione di passaggi o collegamenti (ponticello sul canale secondario del Ledra) tra l’area verde delle scuole di Piazza Polonia su via Colugna (ex-vivaio) e le zone verdi “Anna Frank” di Borgonuovo.
    • Piazza Polonia viene tenuta in considerazione per una riqualificazione, tramite ripiantumazione e predisposizione di arredo urbano, al fine di una sua possibile rivitalizzazione quale luogo aggregativo.
    • Via Aonez presenta il problema di una casa a spigolo rispetto alla sede stradale, dove il marciapiede e la sede stradale stessa risultano interrotti e occupati da un pilastro di un’abitazione privata. Il problema verrà risolto spostando i parcheggi degli autoveicoli sullo stesso lato della strada rispetto al pilastro, e garantendo la viabilità pedonale sul marciapiede opposto. I marciapiedi, ora provvisti del solo cordolo, saranno completati.


    Inquinamento atmosferico 
    Proposta di installazione strumenti per la qualità dell'aria (zona rotonda Ancona)

      • Le centraline per la rilevazione del benzene in questo momento stanno venendo spostate all’interno delle scuole (assessore Croattini), quindi auspicabilmente la situazione ambientale di via Colugna sarà misurata proprio dalla presenza di rilevatori in quella sede.
      • Le centraline per il monitoraggio delle polveri sottili PM10 stanno anch’esse venendo ricollocate in punti diversi della città: poiché la loro destinazione è ancora da decidere, l’assessore Croattini propone un incontro con l’ARPA per valutare la possibilità di una loro sistemazione in prossimità della rotonda dell’Ancona (non vi è necessità che la centralina si trovi proprio sulla rotonda: per loro natura le polveri sottili si propagano su un‘area estesa, e quindi la rilevazione può avvenire con uguale efficacia anche a qualche decina di metri dal luogo che si intende monitorare con maggior attenzione, quello con maggiore densità di traffico automobilistico).


      Servizi alla cittadinanza
      1. Realizzazione di strutture edilizie o riadattamento di quelle esistenti quali spazi fisici per l’aggregazione sociale e civica del quartiere 
      2. Richiesta di utilizzo dell’ex abitazione del custode della scuola D.A. Julia di via Colugna per finalità sociali. 
      3. Ottimizzazione percorsi linee extraurbane autocorriere SAF 
      4. Ottimizzazione percorsi linee urbane autobus 

      • Centri di aggregazione – L’immobile del campo sportivo dell’Ancona in via Friuli, in attesa di ristrutturazione con fondi regionali, potrebbe sia esser destinato a ospitare (uso promiscuo) iniziative legate alle attività dell’associazione sportiva, sia essere offerto ai cittadini quale spazio sociale. In realtà (assessore Malisani) la ristrutturazione si sta rivelando abbastanza onerosa, e non incontra appieno le volontà dei cittadini che sono soliti usufruire del parco giochi (da separare fisicamente dall’impianto sportivo con recinzione, in un prossimo futuro) annesso al campo di via Friuli. La ristrutturazione inoltre non avverrà in tempi brevi.
      • C’è decisamente un problema nella nostra circoscrizione relativo alla disponibilità di spazi comunali pubblici, a fronte delle richieste dei cittadini, e nulla di simile esiste nella parte alta di via Colugna, in direzione dell’Ancona. E’ emersa però recentemente una concreta possibilità (assessore Santoro), data dalla ristrutturazione con fondi comunali della piccola stazione ferroviaria presente sul rilevato della Udine-Majano, come già specificato sede di una imminente pista ciclabile con destinazione Feletto Umberto. essere data in concessione a una coppia di coniugi che ha chiesto di potervi abitare, oppure direttamente presa in carico dall’Amministrazione comunale, al fine di realizzare nei locali del piano terra una sorta di ottimale “punto di ristoro” per i ciclisti, nonché adibire spazi di aggregazione a favore di tutte le iniziative locali.
      • L’ex abitazione del custode della scuola Alighieri di via Colugna è destinata a ospitare a breve un centro polifunzionale per l’accoglimento di persone con problemi di handicap
      • I trasporti pubblici che riguardano Udine dipendono da un bando di assegnazione stipulato direttamente dalla Regione Friuli Venezia Giulia con la società SAF, gestore del servizio. Il contratto attuale, già recentemente prorogato, rimane in vigore fino al 31 dicembre 2014, quindi nulla può essere autonomamente progettato e deciso dal Comune di Udine, il quale più volte ha chiesto che venissero rivisti i chilometraggi e le percorrenze dei mezzi pubblici cittadini. In attesa del bando il Comune può solo proporre a proprie spese nuove tratte o prove di intensificazione.
      • Certamente, non risulta percorribile l’ipotesi di un prolungamento della linea 1 fino al parcheggio scambiatore di via Chiusaforte, in quanto la soluzione era già stata sperimentata recentemente (su proposta del consigliere comunale Federico Pirone) ma si era conclusa con un fallimento dal punto di vista economico, in quanto gli stanziamenti comunali per sostenere le corse serali non venivano sostenuti da un adeguato utilizzo da parte dei cittadini residenti in via Colugna, interessati al servizio.
      • Viene riconosciuta la necessità di riprogettare il percorso e la frequenza della linea 6 (portando i passaggi degli autobus a una cadenza di 20 minuti di distanza, e non 40 come oggi). L’assessore Pizza suggerisce al Comitato, di comune intesa con l’Amministrazione comunale, di inoltrare richiesta ufficiale alla Regione (presidente Tondo, assessore Riccardi) chiedendo la ridefinizione e l’eventuale aumento dei chilometraggi a favore del Comune di Udine e Comuni della immediata fascia confinante.




      In sintesi
      Iniziative concrete attuabili dal Comune di Udine nel breve e nel medio periodo
      • Riprogettazione della segnaletica per alleggerire il traffico in via Cotonificio diretto verso il centro città, oppure in uscita 
      • Segnaletica (obbligo di svolta) in via Moisesso e via dal Melon (decisione sospesa per via Belgrado) 
      • Realizzazione pista ciclabile sul rilevato ex-ferrovia Udine-Majano, su via Friuli, su via Chiusaforte (decisione sospesa per via Colugna) 
      • Adeguamento infrastrutturale (tracciato, segnaletica) piste ciclabili esistenti su via Cotonificio 
      • Sistemazione infrastrutture via Chiusaforte, parcheggio scambiatore 
      • Rifacimento degli attraversamenti pedonali con materiali (asfalto) di maggior visibilità, adeguamento segnaletica 
      • Riasfaltatura via Chiusaforte e via Cotonificio (parte iniziale) con asfalto fonoassorbente 
      • Arredo urbano in area verde "Anna Frank", presso Borgonuovo 
      • Riqualificazione (arredo urbano, verde pubblico) di piazza Polonia 
      • Spostamento corsia di parcheggio autoveicoli in via Aonez 
      • Posizionamento centraline per la rilevazione qualità dell'aria presso le scuole di via Colugna, e presso la rotonda dell'Ancona (quest'ultima da concordare con l'ARPA) 
      • Ristrutturazione dell'ex abitazione del custode delle scuole di via Colugna in centro per l'accoglimento di persone svantaggiate 
      • Ristrutturazione della stazione sul rilevato Udine-Majano quale centro di aggregazione sociale e civica

        giovedì 14 luglio 2011

        Incontro con i Cittadini

        Lunedì 11 luglio ha avuto luogo presso la pizzeria Il Faro di via Colugna un incontro pubblico promosso dal Partito Democratico di Udine, rivolto alla popolazione del quartiere.
        Erano presenti circa 50 persone. Al tavolo dei relatori sedevano Claudio Cosmaro, promotore del Circolo PD di zona, e gli assessori Pizza (viabilità), Croattini (verde pubblico e polizia municipale), Malisani (Lavori pubblici), il vicesindaco Martines (delega al Bilancio) e Cortolezzis, presidente del Consiglio comunale.

        In modo simile a quanto avvenuto nel corso degli incontri di circoscrizione di giugno promossi dalla stessa Amministrazione comunale - va sottolineato come le occasioni di confronto diretto tra Istituzioni e Cittadini siano sempre benvenute, anche se promosse da realtà politiche locali - gli abitanti hanno potuto rivolgersi direttamente agli Assessori della giunta Honsell, chiedendo ragguagli sulle iniziative comunali riguardanti le problematiche del quartiere.
        Inizialmente sono state illustrate alcune considerazioni generali sugli indirizzi di sviluppo urbano presenti nel nuovo Piano regolatore (ne parlavamo qui), quali a esempio la volontà di tenere in considerazione i Comuni limitrofi nella progettazione edilizia e urbanistica, senza però "saldare" gli insediamenti in un'unica periferia indifferenziata, lasciando quindi aree agricole o verdi tra la città e i centri limitrofi.

        Per quanto riguarda la tematica del polo ospedaliero, in questi giorni interessato dalla presenza di vari cantieri edilizi (si tratta di un vero e proprio rifacimento radicale dell'organizzazione interna dell'Ospedale) le ultime notizie paiono ridimensionare le preoccupazioni di chi temeva l'apertura lungo via Chiusaforte dell'entrata principale. L'accesso ufficiale alle strutture ospedaliere rimarrà su via Gino Pieri, e nella zona verranno realizzati dei punti di ingresso per i dipendenti dell'Ospedale, non per la popolazione.
        Una parte del parcheggio scambiatore verrà delimitata e attrezzata (illuminazione pubblica potenziata) per ospitare le automobili dei dipendenti, e questo dovrebbe anche concorrere a migliorare le condizioni del parcheggio stesso (vedi sotto, per il problema degli zingari).

        La ex casa del custode lungo via Colugna sarà riattata a ospitare un Centro per persone con handicap, praticando soluzioni edilizie innovative per l'autosostentamento energetico dell'edificio.

        Verrà realizzata una pista ciclabile lungo il rilevato della vecchia ferrovia Udine-Majano, a partire da via della Scarpata fino alla rotonda di Feletto Umberto. Al contempo, questi lavori permetteranno di arredare meglio (verde pubblico) le aree a ridosso del campo sportivo di via Friuli.

        Il campo sportivo dell'Ancona in via Friuli sarà anch'esso sottoposto a notevole rifacimento, con la costruzione di nuovi spogliatoi, nuovi campi di sfogo in materiale sintetico. L'assessore Malisani ha espresso i propri dubbi sull'opportunità di adeguare alcune vecchie strutture là presenti (il costo economico sarebbe molto alto) al fine di ospitare presso la stessa area sportiva un centro civico, che possa essere utilizzato da associazioni locali e altre realtà. Si è sottolineato come un simile Centro polifunzionale, con finalità aggregative per la popolazione, dovrebbe essere individuato o realizzato qualche centinaio di metri più a ovest, lungo via Colugna, per risultare idoneo nella sua frequentazione anche a coloro che abitano nei pressi dell'Ancona.

        La discussione pubblica si è a lungo intrattenuta sul tema degli zingari che occupano con roulotte il parcheggio scambiatore, quindi su argomenti di sicurezza pubblica e di decoro (ci sono anche dei bambini che giocano con l'acqua della fontanella, per dire). Gli animi si sono scaldati, qualcuno ha pronunciato la fatidica frase "le regole devono valere per tutti", ma in realtà alla Polizia municipale non sono giunte segnalazioni di atti illeciti, quindi l'assessore Pizza a nome dell'Amministrazione ha sottolineato come negli ultimi due anni il problema degli zingari (l'occupazione storica di via Monte Sei Busi) sia stato fortemente ridimensionato in termini numerici grazie alle buone politiche comunali, e ha confermato il fatto che pattuglie di Polizia e Carabinieri, come già avviene (osservazioni degli stessi cittadini), continueranno a tenere la zona sotto controllo. 

        Ho personalmente fatto un intervento nel corso dell'incontro: dopo aver sottolineato la natura apolitica e apartitica del Comitato Udine Nord Ovest, ho illustrato il cammino di democrazia partecipativa compiuto negli scorsi mesi grazie alle assemblee pubbliche, ho raccontato di come un primo obiettivo sia stato raggiunto dal Comitato, a nome dei suoi 70 sottoscrittori, nel presentare al Sindaco e alla Pubblica Amministrazione di Udine una Lettera di proposte per il miglioramento della qualità dell'abitare nel nostro quartiere, dalla viabilità all'arredo urbano al monitoraggio dell'inquinamento.
        Dopo aver diffuso i nostri recapiti (l'indirizzo di questo blog, il nostro indirizzo di posta elettronica) ho invitato i presenti a contattare il Comitato e a partecipare alle prossime assemblee pubbliche, per provare innanzitutto noi abitanti del quartiere a riflettere sulle nostre problematiche, e individuare insieme proposte e possibili soluzioni da inoltrare all'Amministrazione pubblica.
        Giorgio Jannis

        venerdì 8 luglio 2011

        Sistema quartiere: una nuova visione per progettare lo sviluppo urbano



        L’assessore alla Pianificazione territoriale, Mariagrazia Santoro

        Udine “città di quartieri”. Nessuno stravolgimento: l’obiettivo è la riqualificazione di quelle parti di città che non si vogliono più definire “periferia”. “Abolire questo termine è la prima parola d’ordine che ci siamo dati – sottolinea l’assessore alla Pianificazione territoriale, Mariagrazia Santoro – Udine è una capitale composta da una serie di unità con grande identità e forza sociale e esigenze completamente diverse una dall’altra”. È questa la filosofia su cui si basa il nuovo Piano regolatore comunale, approvato all’unanimità dalla Giunta e il cui iter per l’adozione prosegue. Il documento ora andrà in Commissione Territorio e ambiente per arrivare poi in Consiglio comunale a fine luglio.

        “È un piano realistico e realizzabile – sottolinea il sindaco Furio Honsell – che pone il cittadini al centro, che semplifica e razionalizza il territorio, interpretando la vocazione che Udine ha sviluppato negli ultimi 40 anni. I principi sono quelli di garantire qualità della vita e sostenibilità per tutti. Il significato di questo piano regolatore non è quello di fare di Udine una città grande, come alcune visioni del passato, ma una grande città modello di gestione del territorio. Un altro aspetto a cui tengo molto – conclude Honsell – è che questo piano è stato realizzato grazie al lavoro di tanti professionisti interni del Comune di Udine. Per questo motivo voglio ringraziare personalmente tutti, dal direttore di dipartimento Luigi Fantini al dirigente Giorgio Pilosio, ma anche tutti gli altri: Raffaele Shaurli, Mauro D’Odorico, Alessandro Bertoli, Armanda Burelli, Emiliano Francescut, Onorio Martinuzzi, Massimo Mattiussi, Francesco Carbone, Roberto Berti, Renzo Girardello, Emanuela Sgobino, Paola Rusich, Luciano Sapienza, Mario Garbino, Diana Calligaro, Loredana Cecovic, Bruno Grizzaffi e Andrea Romanini”.

        Come sottolinea anche l’assessore Santoro: “Spero che i cittadini si riconoscano in questo piano e in questo progetto di città, che non è urlato, non ha toni forti, ma mette al centro la specificità “a misura d’uomo” che caratterizza Udine e che viene riconosciuta da sempre alla città, che abbiamo cominciato ad esplorare con la variante delle altezze. È un piano che vuole anche dare una maggiore chiarezza anche normativa”.

        Il nuovo Piano regolatore è composto da progetti e la sua impostazione è molto diversa rispetto a quella dei piani realizzati fino ad oggi. La città, il cui ultimo Piano regolatore risale a circa 40 anni fa, viene progettata in base a quattro sistemi: ambientale, insediativo e dei servizi, della produzione e del commercio, delle infrastrutture e della mobilità. “Udine ha già soddisfatto esigenze di strutture fondamentali come scuole, ospedale, università, tribunale e stadio – sottolinea ancora Honsell – Bisogna capire quali sono le nuove esigenze. Lo sforzo del piano è stato quello di mettere le condizioni perché la qualità della vita non solo si mantenga ma anzi sia ancora più alta”.

        74 aree da trasformare. Una delle principali novità della “forma” del Piano è la cosiddetta “scheda norma”, uno strumento nuovo che permette di dare indicazioni, prescrizioni o vincoli alla progettazione attuativa di una specifica area, per fare in modo che la parte di città da trasformare non sia più pensata come un’isola a sé, ma come parte di un “sistema quartiere”. “Uno dei difetti del piano vigente – spiega Santoro – è stato quello di permettere che le nuove lottizzazioni vengano pensate come “isole”, prive di relazione con quanto le circonda. Questo è uno dei motivi della carenza di qualità che molti cittadini lamentano in alcune parte della città”. Il nuovo Piano individua 74 “schede”, una per ogni “ambito di trasformazione”, ovvero per ogni luogo in cui si prevede una riqualificazione, come ad esempio le aree abbandonate (come ad esempio la Dormish in cui lo sforzo è soprattutto quello di capire quali sono le regole che possono facilitarne il recupero), zone di quartieri da completare (in alcune manca il parcheggio, in altre l’area verde, in altre ancora le strade fra diverse lottizzazioni non sono coordinate), alcune arterie degradate del centro (ad esempio verso via Ronchi, via Petrarca o via delle Ferriere). Come funzioneranno le schede norma? “Il privato – spiega Santoro – attua le prescrizioni della scheda norma attraverso piano particolareggiato o sistemi di convenzionamento collegati col permesso di costruire, più snelli rispetto al passato. La scheda, collegata con la conferenza interna per l’analisi dei piani particolareggiati, garantirà sicuramente efficacia, efficienza e maggiore qualità”.

        Un’area verde ogni 300 metri. Un luogo dove giocare a pallone, un prato dove distendersi a leggere su un libro: a tutte le aree residenziali della città il nuovo Piano garantisce un luogo di aggregazione, in prevalenza uno spazio aperto e libero, o un’area verde, da utilizzare in modo libero e non strutturato ogni 300 metri, che rappresenta la distanza massima che un utente debole è disposto a fare pedonalmente (è anche la distanza fra le fermate di autobus). “Siamo riusciti a fare entrare la natura in città – dice Santoro -, attraverso la messa in evidenza di percorsi e collegamenti verdi, perché Udine è città molto verde con valenze ambientali importanti”. Saranno create nuove aree verdi, sia nei quartieri sia nelle aree dimesse, in modo aumentare la dotazione di spazi verdi. Successivamente saranno riscritte anche le norme del Parco del torre e del Cormor, insieme ai comuni contermini, che per la prima volta vengono coinvolti.

        Una scala “sovracomunale”. Un’altra novità è il confronto con i comuni contermini. Per poterlo fare, i progetti hanno collegati i quattro sistemi con cui si è descritta e progettata la città alla scala del sistema urbano udinese. “È la prima volta che in modo esplicito il progetto per la città si confronta con territorio più vasto – dice Santoro – e da esso acquisisce una serie di “paletti””. Qualche esempio? La continuità dell’asta del torrente Torre e Cormor, la possibilità di costruire “autostrade verdi” nelle campagne, corridoi eco-biologici, non solo fra nord e sud ma soprattutto fra est e ovest della città, la costituzione di una rete ciclopedonale continua che non si fermi al confine del comune di Udine, il riconoscimento che anche i comuni dell’hinterland hanno una loro identità e quindi non è opportuno realizzare “saldature” residenziali fra i diversi centri abitati.

        Non privilegia una zona rispetto ad un’altra. Non ci sono zone della città che il nuovo piano andrà a modificare di più. “Non si è partiti a priori con una preferenza di temi o di luoghi da progettare – evidenzia Santoro – ma il nuovo Piano parte da un’indagine molto puntuale sullo stato di fatto e con le situazioni reali: l’esito quindi è uniforme su tutta la città”. L’indagine è stata svolta sui luoghi e con l’ascolto dei cittadini che hanno sollevato temi e problemi (l’amministrazione ha fatto due volte il giro dei quartieri, ha fatto rispondere a questionari, ha organizzato riunioni con associazioni, tavole rotonde, convegni e incontri intercomunali). Non solo. Il Piano ha fatto un lavoro di ridisegno sulla nuova base cartografica, che ha permesso di eliminare una serie importante di errori contenuti nel piano regolatore vigente (tracciati delle strade, perimetri che non battevano sui tracciati, ecc.)

        5 zone residenziali. Il Piano riscrive tutta la normativa sulla residenza e individua così 5 zone residenziali con caratteristiche precise. È stato semplificato anche il tema del centro storico, eliminando tutto l’apparato che ormai non serve più e che ormai è stato completamente attuato. Anche per il centro storico, dunque, si farà riferimento al Piano regolatore. Sono stati mantenuti gli edifici storici da tutelare. Attualmente ne sono stati catalogati 320 (ma in futuro le schede saranno aggiornate), dei quali 211 che vanno dal periodo eclettico-storicista ai giorni nostri (99 di grande interesse architettonico e 112 di interesse tipologico), 65 ambiti urbani di interesse tipologico-ambientale, 15 complessi legati alla storia industriale, mulini e percorso delle rogge e 29 rappresentativi dell’architettura di matrice rurale.

        “Ambiti pubblici sensibili”. Per migliorare la qualità della vita, in particolare nei quartieri, il Piano individua i cosiddetti “ambiti pubblici sensibili”, spazi e percorsi di uso pubblico, strade commerciali del centro città e connessioni dei quartieri che hanno bisogno di interventi di riqualificazione. In questa aree, l’arredo urbano, i materiali per la pavimentazione delle aree pedonali e quelle dei veicoli devono essere realizzati in modo da evidenziare in modo chiaro ai cittadini che si trovano in un “ambito pubblico sensibile”, attraverso dispositivi “traffic calming” per mettere in sicurezza i pedoni dal traffico veicolare: un centro di quartiere, un tratto di strada di mercato, un attraversamento di una connessione ciclopedonale, uno spazio urbano di connessione. Per quanto riguarda la mobilità, il Piano pone particolare attenzione ai collegamenti stradali di medio e lungo periodo, come ad esempio quello Planis-Bearzi o quello fra via Lumignacco e via Pozzuolo.

        La zona industriale. Il Piano si occupa anche della questione dell’ampliamento nell’ambito della Ziu per un nuovo scalo ferroviario che supporti lo sviluppo dell’area. “La Ziu rappresenta la zona industriale per eccellenza – sottolinea Santoro – perché ospita sia l’Abs sia il Parco scientifico e tecnologico, dunque il “top” dell’industria manifatturiera e dell’innovazione”. Le due strutture principali da sviluppare in questa zona saranno quindi quelle ferroviarie per avere traffici sostenibili e le autostrade informatiche per poter disporre di un’area all’avanguardia. Un lavoro, anche in questo caso, che è portato avanti con i comuni contermini.

        Più attenzione all’ambiente e alle energie rinnovabili. In fase di predisposizione dei piani attuativi, nelle zone residenziali il Piano impone di verificare la possibilità di sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili per soddisfare il più possibile la necessità di energia degli edifici. In generale, poi, il progetto di edifici, aree verdi e strade dovrà cercare di garantire un accesso ottimale alla radiazione solare per gli edifici, di orientare le strade e i lotti in modo da privilegiare la disponibilità di ampie superfici disposte a sud, per poter applicare in maniera efficace i principi della bioedilizia, di trarre vantaggio dai venti per strategie di ventilazione e affrescamento naturale di edifici e aree pubbliche. Nelle aree industriali e artigianali è obbligatorio dotare le aree esterne destinate a parcheggio di pavimentazioni drenanti che permettano la crescita dell’erba e di alberi di alto fusto autoctoni. Nei casi di nuove costruzioni, ampliamenti o ristrutturazioni, le imprese di trasporto e di logistica dovranno realizzare un progetto per mitigare l’impatto del rumore, le emissioni dei veicoli e le ripercussioni sulla viabilità. Per gli impianti industriali, inoltre, il piano attuativo dovrà prevedere la progettazione di coperture e involucro dei fabbricati per massimizzare l’efficienza degli impianti di fonti energetiche rinnovabili, sistemi di illuminazione stradale che minimizzino l’inquinamento luminoso, recupero e riutilizzo di acque meteoriche. Infine, fra gli esempi di riqualificazione dell’aree industriali dimesse, il piano particolareggiato per Molin Nuovo impone di valorizzare le aree da destinare a verde pubblico, della roggia di Udine e dell’edificio ex battiferro, da recuperare con restauro conservativo. Lungo la roggia dovrà anche essere previsto un percorso ciclopedonale. Nella zona potranno essere realizzati interventi volti al risparmio energetico: se l’apporto di fonti energetiche supererà il 25% del complessivo fabbisogno, le superfici utili potranno essere fino al 5% in più.

        via: Comune di Udine, Carnia.La