venerdì 23 dicembre 2011

Incidenti in via Cotonificio


Un articolo del Messaggero Veneto di pochi giorni fa racconta come a Pagnacco transitino 14.000 veicoli al giorno. Dividiamo per due, togliamo quelli che scendendo verso Udine vanno verso lo stadio o la tangenziale, verso Feletto o verso Colugna, chissà quanti ne rimangono che vogliono entrare a Udine poi passando per via Cotonificio. Migliaia, certo. Migliaia di automobili su una strada non adeguata al loro passaggio, dove tutti accelerano per poi trovarsi incolonnati nelle vicinanze del cavalcavia dell'Ospedale, decine di macchine ferme in coda, nelle ore di punta.
Passano anche molte biciclette, in via Cotonificio. Studenti che vanno all'Università dei Rizzi, oppure persone che han capito che sulle due ruote sono in centro in pochi minuti, evitandosi tutto quel nervoso di stare incolonnati dentro quelle orribili scatole di metallo.
Ma rischiano, i ciclisti. Perché quelli dietro il volante non fanno tanto caso a pedoni e biciclette, in fondo loro sono padroni della strada, quindi si muovono come pachidermi senza controllare gli specchietti, senza dare la precedenza a chi è più piccolo di loro. Nessuna pista ciclabile seria che salvaguardi la tranquillità dei ciclisti. E allora succedono incidenti, come stamattina, ore 8.20, all'altezza dell'incrocio con via Aonez. Qui la foto.



venerdì 9 dicembre 2011

Quali interventi tra quelli indicati sono stati puntualmente realizzati o programmati da parte della Pubblica Amministrazione?

Sono trascorsi ormai cinque mesi dall’incontro pubblico tenutosi il 20 luglio scorso tra i rappresentanti del Comitato Udine Nord Ovest e la Pubblica Amministrazione cittadina e ancora non si è avuto modo di avere una risposta concreta alle richieste fatte.


Ieri giovedì 8 dicembre è stata quindi spedita via email all'attenzione del Sindaco e degli Assessori competenti del Comune di Udine la seguente lettera:


“Il resoconto dell’incontro pubblico tenutosi il 20 luglio scorso tra i rappresentanti del Comitato Udine Nord Ovest e la Pubblica Amministrazione cittadina, pubblicato sul nostro blog all’indirizzo sotto indicato e inoltrato al Sindaco e agli Assessori competenti via posta elettronica, si concludeva riportando in sintesi gli interventi di manutenzione e di miglioramento della qualità della vita sui quali gli esponenti della Giunta si erano dimostrati disponibili a intervenire in quanto Amministrazione.

Essendo trascorsi cinque mesi da quell’incontro, il Comitato Udine Nord Ovest intende con questa lettera chiedere in particolare all’Assessore alla Mobilità di Udine Enrico Pizza quanti e quali interventi tra quelli indicati siano stati puntualmente realizzati, oppure programmati nel corso dei mesi a venire da parte della Pubblica Amministrazione.


Le risposte dell’Assessore per conto della Amministrazione comunale saranno illustrate nel corso del prossima assemblea generale del Comitato.


Iniziative concrete attuabili dal Comune di Udine nel breve e nel medio periodo (estratto dal report dell’incontro)


• Riprogettazione della segnaletica per alleggerire il traffico in via Cotonificio diretto verso il centro città, oppure in uscita

• Segnaletica (obbligo di svolta) in via Moisesso e via dal Melon (decisione sospesa per via Belgrado)

• Realizzazione pista ciclabile sul rilevato ex-ferrovia Udine-Majano, su via Friuli, su via Chiusaforte (decisione sospesa per via Colugna)

• Adeguamento infrastrutturale (tracciato, segnaletica) piste ciclabili esistenti su via Cotonificio

• Sistemazione infrastrutture via Chiusaforte, parcheggio scambiatore

• Rifacimento degli attraversamenti pedonali con materiali (asfalto) di maggior visibilità, adeguamento segnaletica

• Riasfaltatura via Chiusaforte e via Cotonificio (parte iniziale) con asfalto fonoassorbente

• Arredo urbano in area verde "Anna Frank", presso Borgonuovo

• Riqualificazione (arredo urbano, verde pubblico) di piazza Polonia

• Spostamento corsia di parcheggio autoveicoli in via Aonez

• Posizionamento centraline per la rilevazione qualità dell'aria presso le scuole di via Colugna, e presso la rotonda dell'Ancona (quest'ultima da concordare con l'ARPA)

• Ristrutturazione dell'ex abitazione del custode delle scuole di via Colugna in centro per l'accoglimento di persone svantaggiate

• Ristrutturazione della stazione sul rilevato Udine-Majano quale centro di aggregazione sociale e civica

http://comitatoudinenordovest.blogspot.com/2011/07/il-sindaco-e-la-giunta-incontrano-il.html

Aggiornamento sulle attività del Comitato: via Moisesso





In data 10 marzo 2011, durante l’incontro assembleare del Comitato Udine Nordovest, è stata approvata la richiesta dell’obbligo di svolta a destra in via Moisesso dalla maggioranza dei presenti ed è stata quindi inoltrata agli organi comunali competenti.

In questi mesi nessun provvedimento è stato preso.

Per ufficializzare e rimarcare la richiesta dei residenti in via Moisesso, l’Assessore alla mobilità Enrico Pizza ha richiesto la raccolte delle firme.
Martedì 6 dicembre 2011 è stato consegnato all’Ufficio Protocolli del Comune di Udine all’attenzione del Sindaco e dell’Assessore alla mobilità copia della domanda di svolta obbligatoria a destra nella confluenza di via Moisesso su via del Cotonificio con allegata copia delle raccolta delle firme, espressione della maggioranza dei residenti in via Moisesso.



giovedì 4 agosto 2011

Via Cotonificio protesta - Messaggero Veneto

Sul Messaggero Veneto, un articolo riguardo il recente incontro tra il Comitato e la Giunta comunale.
Il titolo, molto "giornalistico", è "Via Cotonificio protesta", ma il Comitato in sei mesi ha fatto qualcosa in più che protestare, come sappiamo: ha costruito dei percorsi di partecipazione civica, ha promosso assemblee pubbliche, ha fatto emergere dalle segnalazioni di tutti le problematiche del quartiere, portandole all'attenzione del Sindaco. L'incontro con la Giunta, come già dicevamo, è stato assolutamente pacifico e animato da spirito collaborativo.

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UDINE. Stufi delle troppe macchine che ogni giorno sfrecciano sotto casa loro, hanno formato un comitato, hanno incontrato la giunta comunale e qualche promessa l’hanno già strappata. Il comitato Udine Nord Ovest, un gruppo di 76 residenti tra via Cotonificio, via Colugna e via Chiusaforte, ha recentemente incontrato il sindaco Furio Honsell e gli assessori per progettare insieme una migliore viabilità e vivibilità del quartiere.
La prima questione e anche la più importante è quella che riguarda il traffico in via Cotonificio. «Vorremmo che viale Pasolini fosse sfruttato di più dagli automobilisti – racconta il consigliere Giorgio Jannis – chiediamo quindi un cambiamento della segnaletica, ma anche di mentalità».
Ma è un processo piuttosto lungo, secondo l’assessore alla mobilità Enrico Pizza. «E’ un sistema complesso – spiega – che riguarda tutta la città, in base al quale tangenziale e accessi a Udine devono essere più frequentati rispetto alle vie maggiormente residenziali. Già nel Pum (Piano urbano della mobilità) puntiamo a una segnaletica che inviti a usare la viabilità principale. Questo concetto ritorna poi nel piano regolatore». In via Cotonificio sarà quindi disegnata una nuova segnaletica, saranno resi più visibili i passaggi pedonali e sarà sistemata l’asfaltatura nel primo tratto. «La strada sta già migliorando - afferma ancora Pizza –. Abbiamo concluso i lavori sui marciapiedi, anche in via dal Melon e in via Belgrado, una priorità per il quartiere, di cui si è fatto carico il consigliere Enrico D’Este». Tra le altre richieste ci sono ancora l’obbligo di svolta a destra nelle vie Moisesso e via dal Melon per non rendere troppo trafficate le strade residenziali e una pista ciclabile completa in via Cotonificio. «Il senso di marcia delle strade – fa sapere l’assessore – è al vaglio dei tecnici. Per la pista riservata alle biciclette spazio non ce n’è e quindi vediamo se potrà essere ricavato un percorso ciclopedonale sul marciapiede».
Secondo il comitato, anche via Chiusaforte va migliorata, argomento da affrontare una volta conclusi i lavori dell’ospedale. Le richieste non puntano solo alla sicurezza del quartiere, ma anche all’aspetto sociale dell’area. «Il Comune ci ha detto che provvederà creando un centro di aggregazione in via Friuli – conclude Jannis – e mettendo a posto piazza Polonia». Il Comitato ha tante altre idee e proposte per il quartiere, tutte disponibili sul sito comitatoudinenordovest.blogspot.com, dove chiunque può commentare e mettersi in contatto con l’associazione all’indirizzo comudino@gmail.com, in attesa di una prossima assemblea a metà settembre.





(Messaggero Veneto, 4 agosto 2011. La riproduzione dell'articolo è riservata. Considerato che siamo un Comitato di cittadini, il cui Statuto prescrive l'impossibilità di ottenere lucro, e considerato che questo blog non ha natura commerciale ma solo informativa, mettiamo lo stesso qui l'articolo, pronti a rimuoverlo nel caso giungessero da parte del quotidiano locale indicazioni in tal senso)

lunedì 25 luglio 2011

Il Sindaco e la Giunta incontrano il Comitato - resoconto

Il Sindaco e la giunta comunale incontrano il Comitato Udine NordOvest


Mercoledì 20 luglio si è tenuto a Palazzo D’Aronco l’incontro pubblico della Giunta Comunale con i rappresentanti del Comitato Udine Nord Ovest, quale atto dovuto da parte dell’Amministrazione cittadina in risposta alla nostra Lettera al Sindaco con le proposte migliorative della qualità della vita nel quartiere, per come queste erano emerse dalle assemblee pubbliche promosse dal Comitato stesso nei mesi scorsi.


Partecipavano per il Comitato i consiglieri Enrico Grando (verbalizzante) e Giorgio Jannis (qui scrivente). Gli assessori Enrico Pizza (Mobilità), Mariagrazia Santoro (Pianificazione territoriale), Gianna Malisani (Gestione urbana) e Lorenzo Croattini (Qualità della Città, Verde pubblico) erano presenti fin dall’inizio dell’incontro, a cui poi si sono aggiunti Vincenzo Martines (viceSindaco, Bilancio), Kristian Franzil (Istruzione, Politiche giovanili, Sport), il Sindaco Furio Honsell e il delegato circoscrizionale Enrico D’Este.


Dopo alcune osservazioni iniziali di carattere generico sulla situazione abitativa del quartiere Ancona, si è seguito l’ordine delle problematiche per come espresso in forma d’elenco nella succitata Lettera (qui in rosso), e con la stessa modalità viene qui riportato il resoconto delle possibili soluzioni e delle risposte dell’Amministrazione comunale alle proposte là contenute.



Viabilità e traffico
  1. Disincentivare il traffico in via del Cotonificio e via Colugna
  2. Dirottamento traffico su viale Pasolini
  3. Valutare il ripristino della progettazione dell'asse stradale a congiungere la rotatoria della Gran Selva con via Friuli sul vecchio rilevato della ferrovia Udine-Majano
  4. Via Moisesso: proposta di obbligo di svolta a destra all'intersezione con via Cotonificio
  5. Rendere via Jacopo Belgrado a senso unico di marcia (verso via Cotonificio)
  6. Rendere via Dal Melon a senso unico di marcia (verso Colugna)
  7. Ottimizzare le carreggiate e il traffico in via Chiusaforte.
  8. Ciclabile di via Cotonificio
  9. Ciclabile di via Colugna

  • Verranno attuati dei rafforzamenti della segnaletica attuale per incentivare il traffico automobilistico a percorrere altre strade per raggiungere il centro cittadino: è stata presa in considerazione l’ipotesi di provare a deviare il traffico proveniente da nord, ovvero dall’Osovana, sulla tangenziale, al fine di incoraggiare l’utilizzo di viale Pasolini (dall’uscita Stadio-Fiera) e di viale Nogara (per accedere all’Ospedale Civile). Segnaletica verticale sarà apposta anche all’imbocco di via Cotonificio presso il cavalcavia di via Pieri, per favorire l’utilizzo di viale Pasolini in uscita dalla città.
  • Non risulta attuabile la realizzazione di un asse stradale tra la rotatoria Gran Selva e via Friuli, essendo il rilevato ex-ferroviario destinato a ospitare una pista ciclabile per collegare Udine a Feletto Umberto, con adattamento infrastrutturale della rotonda Gran Selva con sottopasso dedicato ai ciclisti. Sul rilevato di via Friuli convergeranno sia la pista ciclabile proveniente da via della Scarpata, sia quella che verrà realizzata in via Friuli (lungo un lato della strada, oppure sull’aiuola centrale spartitraffico) e in via Chiusaforte. (Vedi sotto)
  • E’ stata accolta (assessore Pizza) la proposta di istituire un obbligo di svolta a destra al termine di via Moisesso, all’intersezione con via Cotonificio: la sperimentazione dovrebbe portare gli automobilisti a percorrere via Colugna fino alla rotonda dell’Ancona, e da lì immettersi su via Cotonificio in direzione di Feletto.
  • Stessa soluzione è stata approvata per via Dal Melon, disincentivando così gli automobilisti a percorrerla nella direzione Colugna - via Cotonificio allo scopo di “tagliare” la rotonda Ancona.
  • La decisione su via Jacopo Belgrado resta sospesa, in attesa di ulteriori verifiche: potrebbero anche qui essere adottate misure relative alla segnaletica (obblighi di svolta), oppure la via potrebbe essere resa senso unico (da via Colugna verso via Cotonificio). Come approccio generale alla viabilità, si cerca di evitare giustamente la realizzazione di sensi unici, perché produrrebbero l’effetto controproducente di aumentare la velocità degli autoveicoli in transito.
  • In generale per quanto riguarda via Cotonificio si intende rafforzare la segnaletica e l’arredo urbano per indurre gli automobilisti a rallentare, a esempio nella parte iniziale fino alla sede dell’AMGA e nei pressi di Borgonuovo, all’incrocio con via delle Scienze: viene scartata l’ipotesi di semafori “intelligenti”, fuori norma, e sospesa per ora anche la possibilità di installare dei display elettronici per il rilevamento automatico della velocità quali deterrenti.
  • Per quanto riguarda via Chiusaforte, è in atto un tavolo di lavoro con l’ ASSL per fissare le caratteristiche della viabilità locale al termine della costruzione dell’ospedale nuovo. Il Comune ha dettato la necessità di mantenere l’accesso ai visitatori dalla palazzina principale attuale (via Gino Pieri: tutta la viabilità è stata progettata avendo questo accesso come punto fermo per veicoli), spostando in via Chiusaforte solamente l’ingresso dei dipendenti del polo ospedaliero. Sono previste modifiche (delimitazioni, riorganizzazione dei posti auto) al parcheggio scambiatore di via Chiusaforte, per ospitare i veicoli di quanti accederanno all’Ospedale da questo accesso - probabile soluzione temporanea, in quanto dovrebbero essere predisposti parcheggi riservati ai dipendenti interni all’area ospedaliera.
  • Su via Chiusaforte sono altresì previsti lavori per la realizzazione di marciapiedi lungo il lato destro della strada, regolarizzando (o eliminando) in tal modo il parcheggio dei autoveicoli e garantendo una maggiore fluidità del traffico al passaggio degli autobus.
  • La pista ciclabile di via Cotonificio verrà riprogettata, cosicché nella sua parte iniziale, nella strettoia prospicente la Solari, i ciclisti potranno occupare per breve tratto i marciapiedi. La carreggiata stradale di per sé non risulta essere di larghezza sufficiente alla realizzazione di una pista ciclabile fisicamente separata tramite cordolo dal traffico veicolare: nell’attesa di verifiche (dopo la parte iniziale, la via si allarga notevolmente all’altezza dell’AMGA), si procederà con la riverniciatura delle strisce gialle orizzontali sull’asfalto, e in generale con un potenziamento della segnaletica verticale.
  • La ciclabile di via Colugna è di difficile o impossibile realizzazione (a meno di non impegnare i marciapiedi) a causa della larghezza insufficiente della sede stradale. La situazione - nelle parole stesse del Sindaco Honsell - è rischiosa in particolare all’altezza delle scuole, presso piazza Polonia. La decisione è sospesa, in attesa di verifiche.



Condizioni di manutenzione infrastrutturale e opere di urbanizzazione
  1. Via Cotonificio 
  2. Borgonuovo 
  3. Via Aonez

    • Gli attraversamenti pedonali del quartiere (su via Cotonificio, via Colugna, nei pressi delle rotonde) non possono essere evidenziati con vernice rossa, essendo questa pratica ora decretata anch’essa come fuori norma; quello che può essere fatto è il rifacimento del manto stradale utilizzando asfalto contenente quarzo, che dona maggior visibilità all’attraversamento pedonale (vedi via Mantica a Udine).
    • E’ in programma la riasfaltatura di via Chiusaforte: nelle parole del consigliere D’Este e dell’assessore Pizza anche via Cotonificio, almeno nella sua parte iniziale dal cavalcavia all’AMGA, potrebbe essere riasfaltata utilizzando materiale fonoassorbente.
    • Le rotonde di via Chiusaforte e dell’Ancona dovrebbero essere completate con un cordolo in pietra lungo la circonferenza: all’uopo sarebbe benvenuta da parte del Comune una richiesta diretta dei cittadini, anche attraverso il Comitato, per procedere con i lavori.
    • Borgonuovo: nel prossimo bilancio o tramite variazioni di quello attuale si intende proporre (assessore Croattini, assessore Malisani) il reperimento di fondi per realizzare in una delle due aree verdi di Borgonuovo un’area giochi con arredo urbano (panchine, giochi). Non è prevista l’installazione di impianti di illuminazione notturna, la quale non essendo necessaria per le attività ludiche diurne potrebbe negativamente portare a aggregazioni giovanili notturne, nocive in area abitativa. (ass. Croattini)
    • E’ stata presa in considerazione la creazione di passaggi o collegamenti (ponticello sul canale secondario del Ledra) tra l’area verde delle scuole di Piazza Polonia su via Colugna (ex-vivaio) e le zone verdi “Anna Frank” di Borgonuovo.
    • Piazza Polonia viene tenuta in considerazione per una riqualificazione, tramite ripiantumazione e predisposizione di arredo urbano, al fine di una sua possibile rivitalizzazione quale luogo aggregativo.
    • Via Aonez presenta il problema di una casa a spigolo rispetto alla sede stradale, dove il marciapiede e la sede stradale stessa risultano interrotti e occupati da un pilastro di un’abitazione privata. Il problema verrà risolto spostando i parcheggi degli autoveicoli sullo stesso lato della strada rispetto al pilastro, e garantendo la viabilità pedonale sul marciapiede opposto. I marciapiedi, ora provvisti del solo cordolo, saranno completati.


    Inquinamento atmosferico 
    Proposta di installazione strumenti per la qualità dell'aria (zona rotonda Ancona)

      • Le centraline per la rilevazione del benzene in questo momento stanno venendo spostate all’interno delle scuole (assessore Croattini), quindi auspicabilmente la situazione ambientale di via Colugna sarà misurata proprio dalla presenza di rilevatori in quella sede.
      • Le centraline per il monitoraggio delle polveri sottili PM10 stanno anch’esse venendo ricollocate in punti diversi della città: poiché la loro destinazione è ancora da decidere, l’assessore Croattini propone un incontro con l’ARPA per valutare la possibilità di una loro sistemazione in prossimità della rotonda dell’Ancona (non vi è necessità che la centralina si trovi proprio sulla rotonda: per loro natura le polveri sottili si propagano su un‘area estesa, e quindi la rilevazione può avvenire con uguale efficacia anche a qualche decina di metri dal luogo che si intende monitorare con maggior attenzione, quello con maggiore densità di traffico automobilistico).


      Servizi alla cittadinanza
      1. Realizzazione di strutture edilizie o riadattamento di quelle esistenti quali spazi fisici per l’aggregazione sociale e civica del quartiere 
      2. Richiesta di utilizzo dell’ex abitazione del custode della scuola D.A. Julia di via Colugna per finalità sociali. 
      3. Ottimizzazione percorsi linee extraurbane autocorriere SAF 
      4. Ottimizzazione percorsi linee urbane autobus 

      • Centri di aggregazione – L’immobile del campo sportivo dell’Ancona in via Friuli, in attesa di ristrutturazione con fondi regionali, potrebbe sia esser destinato a ospitare (uso promiscuo) iniziative legate alle attività dell’associazione sportiva, sia essere offerto ai cittadini quale spazio sociale. In realtà (assessore Malisani) la ristrutturazione si sta rivelando abbastanza onerosa, e non incontra appieno le volontà dei cittadini che sono soliti usufruire del parco giochi (da separare fisicamente dall’impianto sportivo con recinzione, in un prossimo futuro) annesso al campo di via Friuli. La ristrutturazione inoltre non avverrà in tempi brevi.
      • C’è decisamente un problema nella nostra circoscrizione relativo alla disponibilità di spazi comunali pubblici, a fronte delle richieste dei cittadini, e nulla di simile esiste nella parte alta di via Colugna, in direzione dell’Ancona. E’ emersa però recentemente una concreta possibilità (assessore Santoro), data dalla ristrutturazione con fondi comunali della piccola stazione ferroviaria presente sul rilevato della Udine-Majano, come già specificato sede di una imminente pista ciclabile con destinazione Feletto Umberto. essere data in concessione a una coppia di coniugi che ha chiesto di potervi abitare, oppure direttamente presa in carico dall’Amministrazione comunale, al fine di realizzare nei locali del piano terra una sorta di ottimale “punto di ristoro” per i ciclisti, nonché adibire spazi di aggregazione a favore di tutte le iniziative locali.
      • L’ex abitazione del custode della scuola Alighieri di via Colugna è destinata a ospitare a breve un centro polifunzionale per l’accoglimento di persone con problemi di handicap
      • I trasporti pubblici che riguardano Udine dipendono da un bando di assegnazione stipulato direttamente dalla Regione Friuli Venezia Giulia con la società SAF, gestore del servizio. Il contratto attuale, già recentemente prorogato, rimane in vigore fino al 31 dicembre 2014, quindi nulla può essere autonomamente progettato e deciso dal Comune di Udine, il quale più volte ha chiesto che venissero rivisti i chilometraggi e le percorrenze dei mezzi pubblici cittadini. In attesa del bando il Comune può solo proporre a proprie spese nuove tratte o prove di intensificazione.
      • Certamente, non risulta percorribile l’ipotesi di un prolungamento della linea 1 fino al parcheggio scambiatore di via Chiusaforte, in quanto la soluzione era già stata sperimentata recentemente (su proposta del consigliere comunale Federico Pirone) ma si era conclusa con un fallimento dal punto di vista economico, in quanto gli stanziamenti comunali per sostenere le corse serali non venivano sostenuti da un adeguato utilizzo da parte dei cittadini residenti in via Colugna, interessati al servizio.
      • Viene riconosciuta la necessità di riprogettare il percorso e la frequenza della linea 6 (portando i passaggi degli autobus a una cadenza di 20 minuti di distanza, e non 40 come oggi). L’assessore Pizza suggerisce al Comitato, di comune intesa con l’Amministrazione comunale, di inoltrare richiesta ufficiale alla Regione (presidente Tondo, assessore Riccardi) chiedendo la ridefinizione e l’eventuale aumento dei chilometraggi a favore del Comune di Udine e Comuni della immediata fascia confinante.




      In sintesi
      Iniziative concrete attuabili dal Comune di Udine nel breve e nel medio periodo
      • Riprogettazione della segnaletica per alleggerire il traffico in via Cotonificio diretto verso il centro città, oppure in uscita 
      • Segnaletica (obbligo di svolta) in via Moisesso e via dal Melon (decisione sospesa per via Belgrado) 
      • Realizzazione pista ciclabile sul rilevato ex-ferrovia Udine-Majano, su via Friuli, su via Chiusaforte (decisione sospesa per via Colugna) 
      • Adeguamento infrastrutturale (tracciato, segnaletica) piste ciclabili esistenti su via Cotonificio 
      • Sistemazione infrastrutture via Chiusaforte, parcheggio scambiatore 
      • Rifacimento degli attraversamenti pedonali con materiali (asfalto) di maggior visibilità, adeguamento segnaletica 
      • Riasfaltatura via Chiusaforte e via Cotonificio (parte iniziale) con asfalto fonoassorbente 
      • Arredo urbano in area verde "Anna Frank", presso Borgonuovo 
      • Riqualificazione (arredo urbano, verde pubblico) di piazza Polonia 
      • Spostamento corsia di parcheggio autoveicoli in via Aonez 
      • Posizionamento centraline per la rilevazione qualità dell'aria presso le scuole di via Colugna, e presso la rotonda dell'Ancona (quest'ultima da concordare con l'ARPA) 
      • Ristrutturazione dell'ex abitazione del custode delle scuole di via Colugna in centro per l'accoglimento di persone svantaggiate 
      • Ristrutturazione della stazione sul rilevato Udine-Majano quale centro di aggregazione sociale e civica

        giovedì 14 luglio 2011

        Incontro con i Cittadini

        Lunedì 11 luglio ha avuto luogo presso la pizzeria Il Faro di via Colugna un incontro pubblico promosso dal Partito Democratico di Udine, rivolto alla popolazione del quartiere.
        Erano presenti circa 50 persone. Al tavolo dei relatori sedevano Claudio Cosmaro, promotore del Circolo PD di zona, e gli assessori Pizza (viabilità), Croattini (verde pubblico e polizia municipale), Malisani (Lavori pubblici), il vicesindaco Martines (delega al Bilancio) e Cortolezzis, presidente del Consiglio comunale.

        In modo simile a quanto avvenuto nel corso degli incontri di circoscrizione di giugno promossi dalla stessa Amministrazione comunale - va sottolineato come le occasioni di confronto diretto tra Istituzioni e Cittadini siano sempre benvenute, anche se promosse da realtà politiche locali - gli abitanti hanno potuto rivolgersi direttamente agli Assessori della giunta Honsell, chiedendo ragguagli sulle iniziative comunali riguardanti le problematiche del quartiere.
        Inizialmente sono state illustrate alcune considerazioni generali sugli indirizzi di sviluppo urbano presenti nel nuovo Piano regolatore (ne parlavamo qui), quali a esempio la volontà di tenere in considerazione i Comuni limitrofi nella progettazione edilizia e urbanistica, senza però "saldare" gli insediamenti in un'unica periferia indifferenziata, lasciando quindi aree agricole o verdi tra la città e i centri limitrofi.

        Per quanto riguarda la tematica del polo ospedaliero, in questi giorni interessato dalla presenza di vari cantieri edilizi (si tratta di un vero e proprio rifacimento radicale dell'organizzazione interna dell'Ospedale) le ultime notizie paiono ridimensionare le preoccupazioni di chi temeva l'apertura lungo via Chiusaforte dell'entrata principale. L'accesso ufficiale alle strutture ospedaliere rimarrà su via Gino Pieri, e nella zona verranno realizzati dei punti di ingresso per i dipendenti dell'Ospedale, non per la popolazione.
        Una parte del parcheggio scambiatore verrà delimitata e attrezzata (illuminazione pubblica potenziata) per ospitare le automobili dei dipendenti, e questo dovrebbe anche concorrere a migliorare le condizioni del parcheggio stesso (vedi sotto, per il problema degli zingari).

        La ex casa del custode lungo via Colugna sarà riattata a ospitare un Centro per persone con handicap, praticando soluzioni edilizie innovative per l'autosostentamento energetico dell'edificio.

        Verrà realizzata una pista ciclabile lungo il rilevato della vecchia ferrovia Udine-Majano, a partire da via della Scarpata fino alla rotonda di Feletto Umberto. Al contempo, questi lavori permetteranno di arredare meglio (verde pubblico) le aree a ridosso del campo sportivo di via Friuli.

        Il campo sportivo dell'Ancona in via Friuli sarà anch'esso sottoposto a notevole rifacimento, con la costruzione di nuovi spogliatoi, nuovi campi di sfogo in materiale sintetico. L'assessore Malisani ha espresso i propri dubbi sull'opportunità di adeguare alcune vecchie strutture là presenti (il costo economico sarebbe molto alto) al fine di ospitare presso la stessa area sportiva un centro civico, che possa essere utilizzato da associazioni locali e altre realtà. Si è sottolineato come un simile Centro polifunzionale, con finalità aggregative per la popolazione, dovrebbe essere individuato o realizzato qualche centinaio di metri più a ovest, lungo via Colugna, per risultare idoneo nella sua frequentazione anche a coloro che abitano nei pressi dell'Ancona.

        La discussione pubblica si è a lungo intrattenuta sul tema degli zingari che occupano con roulotte il parcheggio scambiatore, quindi su argomenti di sicurezza pubblica e di decoro (ci sono anche dei bambini che giocano con l'acqua della fontanella, per dire). Gli animi si sono scaldati, qualcuno ha pronunciato la fatidica frase "le regole devono valere per tutti", ma in realtà alla Polizia municipale non sono giunte segnalazioni di atti illeciti, quindi l'assessore Pizza a nome dell'Amministrazione ha sottolineato come negli ultimi due anni il problema degli zingari (l'occupazione storica di via Monte Sei Busi) sia stato fortemente ridimensionato in termini numerici grazie alle buone politiche comunali, e ha confermato il fatto che pattuglie di Polizia e Carabinieri, come già avviene (osservazioni degli stessi cittadini), continueranno a tenere la zona sotto controllo. 

        Ho personalmente fatto un intervento nel corso dell'incontro: dopo aver sottolineato la natura apolitica e apartitica del Comitato Udine Nord Ovest, ho illustrato il cammino di democrazia partecipativa compiuto negli scorsi mesi grazie alle assemblee pubbliche, ho raccontato di come un primo obiettivo sia stato raggiunto dal Comitato, a nome dei suoi 70 sottoscrittori, nel presentare al Sindaco e alla Pubblica Amministrazione di Udine una Lettera di proposte per il miglioramento della qualità dell'abitare nel nostro quartiere, dalla viabilità all'arredo urbano al monitoraggio dell'inquinamento.
        Dopo aver diffuso i nostri recapiti (l'indirizzo di questo blog, il nostro indirizzo di posta elettronica) ho invitato i presenti a contattare il Comitato e a partecipare alle prossime assemblee pubbliche, per provare innanzitutto noi abitanti del quartiere a riflettere sulle nostre problematiche, e individuare insieme proposte e possibili soluzioni da inoltrare all'Amministrazione pubblica.
        Giorgio Jannis

        venerdì 8 luglio 2011

        Sistema quartiere: una nuova visione per progettare lo sviluppo urbano



        L’assessore alla Pianificazione territoriale, Mariagrazia Santoro

        Udine “città di quartieri”. Nessuno stravolgimento: l’obiettivo è la riqualificazione di quelle parti di città che non si vogliono più definire “periferia”. “Abolire questo termine è la prima parola d’ordine che ci siamo dati – sottolinea l’assessore alla Pianificazione territoriale, Mariagrazia Santoro – Udine è una capitale composta da una serie di unità con grande identità e forza sociale e esigenze completamente diverse una dall’altra”. È questa la filosofia su cui si basa il nuovo Piano regolatore comunale, approvato all’unanimità dalla Giunta e il cui iter per l’adozione prosegue. Il documento ora andrà in Commissione Territorio e ambiente per arrivare poi in Consiglio comunale a fine luglio.

        “È un piano realistico e realizzabile – sottolinea il sindaco Furio Honsell – che pone il cittadini al centro, che semplifica e razionalizza il territorio, interpretando la vocazione che Udine ha sviluppato negli ultimi 40 anni. I principi sono quelli di garantire qualità della vita e sostenibilità per tutti. Il significato di questo piano regolatore non è quello di fare di Udine una città grande, come alcune visioni del passato, ma una grande città modello di gestione del territorio. Un altro aspetto a cui tengo molto – conclude Honsell – è che questo piano è stato realizzato grazie al lavoro di tanti professionisti interni del Comune di Udine. Per questo motivo voglio ringraziare personalmente tutti, dal direttore di dipartimento Luigi Fantini al dirigente Giorgio Pilosio, ma anche tutti gli altri: Raffaele Shaurli, Mauro D’Odorico, Alessandro Bertoli, Armanda Burelli, Emiliano Francescut, Onorio Martinuzzi, Massimo Mattiussi, Francesco Carbone, Roberto Berti, Renzo Girardello, Emanuela Sgobino, Paola Rusich, Luciano Sapienza, Mario Garbino, Diana Calligaro, Loredana Cecovic, Bruno Grizzaffi e Andrea Romanini”.

        Come sottolinea anche l’assessore Santoro: “Spero che i cittadini si riconoscano in questo piano e in questo progetto di città, che non è urlato, non ha toni forti, ma mette al centro la specificità “a misura d’uomo” che caratterizza Udine e che viene riconosciuta da sempre alla città, che abbiamo cominciato ad esplorare con la variante delle altezze. È un piano che vuole anche dare una maggiore chiarezza anche normativa”.

        Il nuovo Piano regolatore è composto da progetti e la sua impostazione è molto diversa rispetto a quella dei piani realizzati fino ad oggi. La città, il cui ultimo Piano regolatore risale a circa 40 anni fa, viene progettata in base a quattro sistemi: ambientale, insediativo e dei servizi, della produzione e del commercio, delle infrastrutture e della mobilità. “Udine ha già soddisfatto esigenze di strutture fondamentali come scuole, ospedale, università, tribunale e stadio – sottolinea ancora Honsell – Bisogna capire quali sono le nuove esigenze. Lo sforzo del piano è stato quello di mettere le condizioni perché la qualità della vita non solo si mantenga ma anzi sia ancora più alta”.

        74 aree da trasformare. Una delle principali novità della “forma” del Piano è la cosiddetta “scheda norma”, uno strumento nuovo che permette di dare indicazioni, prescrizioni o vincoli alla progettazione attuativa di una specifica area, per fare in modo che la parte di città da trasformare non sia più pensata come un’isola a sé, ma come parte di un “sistema quartiere”. “Uno dei difetti del piano vigente – spiega Santoro – è stato quello di permettere che le nuove lottizzazioni vengano pensate come “isole”, prive di relazione con quanto le circonda. Questo è uno dei motivi della carenza di qualità che molti cittadini lamentano in alcune parte della città”. Il nuovo Piano individua 74 “schede”, una per ogni “ambito di trasformazione”, ovvero per ogni luogo in cui si prevede una riqualificazione, come ad esempio le aree abbandonate (come ad esempio la Dormish in cui lo sforzo è soprattutto quello di capire quali sono le regole che possono facilitarne il recupero), zone di quartieri da completare (in alcune manca il parcheggio, in altre l’area verde, in altre ancora le strade fra diverse lottizzazioni non sono coordinate), alcune arterie degradate del centro (ad esempio verso via Ronchi, via Petrarca o via delle Ferriere). Come funzioneranno le schede norma? “Il privato – spiega Santoro – attua le prescrizioni della scheda norma attraverso piano particolareggiato o sistemi di convenzionamento collegati col permesso di costruire, più snelli rispetto al passato. La scheda, collegata con la conferenza interna per l’analisi dei piani particolareggiati, garantirà sicuramente efficacia, efficienza e maggiore qualità”.

        Un’area verde ogni 300 metri. Un luogo dove giocare a pallone, un prato dove distendersi a leggere su un libro: a tutte le aree residenziali della città il nuovo Piano garantisce un luogo di aggregazione, in prevalenza uno spazio aperto e libero, o un’area verde, da utilizzare in modo libero e non strutturato ogni 300 metri, che rappresenta la distanza massima che un utente debole è disposto a fare pedonalmente (è anche la distanza fra le fermate di autobus). “Siamo riusciti a fare entrare la natura in città – dice Santoro -, attraverso la messa in evidenza di percorsi e collegamenti verdi, perché Udine è città molto verde con valenze ambientali importanti”. Saranno create nuove aree verdi, sia nei quartieri sia nelle aree dimesse, in modo aumentare la dotazione di spazi verdi. Successivamente saranno riscritte anche le norme del Parco del torre e del Cormor, insieme ai comuni contermini, che per la prima volta vengono coinvolti.

        Una scala “sovracomunale”. Un’altra novità è il confronto con i comuni contermini. Per poterlo fare, i progetti hanno collegati i quattro sistemi con cui si è descritta e progettata la città alla scala del sistema urbano udinese. “È la prima volta che in modo esplicito il progetto per la città si confronta con territorio più vasto – dice Santoro – e da esso acquisisce una serie di “paletti””. Qualche esempio? La continuità dell’asta del torrente Torre e Cormor, la possibilità di costruire “autostrade verdi” nelle campagne, corridoi eco-biologici, non solo fra nord e sud ma soprattutto fra est e ovest della città, la costituzione di una rete ciclopedonale continua che non si fermi al confine del comune di Udine, il riconoscimento che anche i comuni dell’hinterland hanno una loro identità e quindi non è opportuno realizzare “saldature” residenziali fra i diversi centri abitati.

        Non privilegia una zona rispetto ad un’altra. Non ci sono zone della città che il nuovo piano andrà a modificare di più. “Non si è partiti a priori con una preferenza di temi o di luoghi da progettare – evidenzia Santoro – ma il nuovo Piano parte da un’indagine molto puntuale sullo stato di fatto e con le situazioni reali: l’esito quindi è uniforme su tutta la città”. L’indagine è stata svolta sui luoghi e con l’ascolto dei cittadini che hanno sollevato temi e problemi (l’amministrazione ha fatto due volte il giro dei quartieri, ha fatto rispondere a questionari, ha organizzato riunioni con associazioni, tavole rotonde, convegni e incontri intercomunali). Non solo. Il Piano ha fatto un lavoro di ridisegno sulla nuova base cartografica, che ha permesso di eliminare una serie importante di errori contenuti nel piano regolatore vigente (tracciati delle strade, perimetri che non battevano sui tracciati, ecc.)

        5 zone residenziali. Il Piano riscrive tutta la normativa sulla residenza e individua così 5 zone residenziali con caratteristiche precise. È stato semplificato anche il tema del centro storico, eliminando tutto l’apparato che ormai non serve più e che ormai è stato completamente attuato. Anche per il centro storico, dunque, si farà riferimento al Piano regolatore. Sono stati mantenuti gli edifici storici da tutelare. Attualmente ne sono stati catalogati 320 (ma in futuro le schede saranno aggiornate), dei quali 211 che vanno dal periodo eclettico-storicista ai giorni nostri (99 di grande interesse architettonico e 112 di interesse tipologico), 65 ambiti urbani di interesse tipologico-ambientale, 15 complessi legati alla storia industriale, mulini e percorso delle rogge e 29 rappresentativi dell’architettura di matrice rurale.

        “Ambiti pubblici sensibili”. Per migliorare la qualità della vita, in particolare nei quartieri, il Piano individua i cosiddetti “ambiti pubblici sensibili”, spazi e percorsi di uso pubblico, strade commerciali del centro città e connessioni dei quartieri che hanno bisogno di interventi di riqualificazione. In questa aree, l’arredo urbano, i materiali per la pavimentazione delle aree pedonali e quelle dei veicoli devono essere realizzati in modo da evidenziare in modo chiaro ai cittadini che si trovano in un “ambito pubblico sensibile”, attraverso dispositivi “traffic calming” per mettere in sicurezza i pedoni dal traffico veicolare: un centro di quartiere, un tratto di strada di mercato, un attraversamento di una connessione ciclopedonale, uno spazio urbano di connessione. Per quanto riguarda la mobilità, il Piano pone particolare attenzione ai collegamenti stradali di medio e lungo periodo, come ad esempio quello Planis-Bearzi o quello fra via Lumignacco e via Pozzuolo.

        La zona industriale. Il Piano si occupa anche della questione dell’ampliamento nell’ambito della Ziu per un nuovo scalo ferroviario che supporti lo sviluppo dell’area. “La Ziu rappresenta la zona industriale per eccellenza – sottolinea Santoro – perché ospita sia l’Abs sia il Parco scientifico e tecnologico, dunque il “top” dell’industria manifatturiera e dell’innovazione”. Le due strutture principali da sviluppare in questa zona saranno quindi quelle ferroviarie per avere traffici sostenibili e le autostrade informatiche per poter disporre di un’area all’avanguardia. Un lavoro, anche in questo caso, che è portato avanti con i comuni contermini.

        Più attenzione all’ambiente e alle energie rinnovabili. In fase di predisposizione dei piani attuativi, nelle zone residenziali il Piano impone di verificare la possibilità di sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili per soddisfare il più possibile la necessità di energia degli edifici. In generale, poi, il progetto di edifici, aree verdi e strade dovrà cercare di garantire un accesso ottimale alla radiazione solare per gli edifici, di orientare le strade e i lotti in modo da privilegiare la disponibilità di ampie superfici disposte a sud, per poter applicare in maniera efficace i principi della bioedilizia, di trarre vantaggio dai venti per strategie di ventilazione e affrescamento naturale di edifici e aree pubbliche. Nelle aree industriali e artigianali è obbligatorio dotare le aree esterne destinate a parcheggio di pavimentazioni drenanti che permettano la crescita dell’erba e di alberi di alto fusto autoctoni. Nei casi di nuove costruzioni, ampliamenti o ristrutturazioni, le imprese di trasporto e di logistica dovranno realizzare un progetto per mitigare l’impatto del rumore, le emissioni dei veicoli e le ripercussioni sulla viabilità. Per gli impianti industriali, inoltre, il piano attuativo dovrà prevedere la progettazione di coperture e involucro dei fabbricati per massimizzare l’efficienza degli impianti di fonti energetiche rinnovabili, sistemi di illuminazione stradale che minimizzino l’inquinamento luminoso, recupero e riutilizzo di acque meteoriche. Infine, fra gli esempi di riqualificazione dell’aree industriali dimesse, il piano particolareggiato per Molin Nuovo impone di valorizzare le aree da destinare a verde pubblico, della roggia di Udine e dell’edificio ex battiferro, da recuperare con restauro conservativo. Lungo la roggia dovrà anche essere previsto un percorso ciclopedonale. Nella zona potranno essere realizzati interventi volti al risparmio energetico: se l’apporto di fonti energetiche supererà il 25% del complessivo fabbisogno, le superfici utili potranno essere fino al 5% in più.

        via: Comune di Udine, Carnia.La

        giovedì 23 giugno 2011

        Una lettera al Sindaco

        Il percorso classico di un Comitato di quartiere che a partire da pochi promotori riesce a coinvolgere oltre 70 persone residenti in zona Ancona, dotandosi di uno Statuto e di un Direttivo eletto secondo modalità democratiche e trasparenti.

        Un'aggregazione spontanea di cittadini che s'incontrano pubblicamente - le tre assemblee che si son tenute tra febbraio e maggio - per far emergere grazie alle segnalazioni di tutti le problematiche che affliggono via Cotonificio e via Colugna, studiando insieme le soluzioni possibili, approfondendo le informazioni sulle norme attuali, avendo a cuore il miglioramento della qualità della vita nel quartiere.
        Viabilità, arredo urbano, inquinamento, servizi ai cittadini: queste le tematiche che alla fine han trovato accoglienza nel primo atto ufficiale del Comitato, ovvero l'invio al Sindaco di Udine di una Lettera pubblica contenente tutte le proposte maturate in questi mesi.

        Tutte le risposte che riceveremo dall'Amministrazione cittadina, tutte le attività future del Comitato verranno riportate qui, su questa bacheca elettronica da considerarsi quale Luogo ufficiale di visibilità delle nostre iniziative di cittadinanza attiva.
        La partecipazione dei Cittadini è libera: inviateci le vostre segnalazioni e riflessioni, via mail oppure commentando questo stesso articolo.

        Qui sotto, il testo della Lettera inviata al Sindaco.


        Comitato Udine NordOvest
        http://comitatoudinenordovest.blogspot.com/
        comudino@gmail.com



        All'attenzione del Sindaco
        e Assessori competenti
        del Comune di Udine








        Proposte all'Amministrazione di Udine per la qualità dell'abitare


        Abstract
        Il Comitato di quartiere di Udine NordOvest intende mediante questa Lettera rendere nota all'Amministrazione comunale l'insoddisfacente situazione urbanistica e abitativa relativa alle aree cittadine situate in prossimità di via del Cotonificio e via Colugna. Esistono in questa zona delle problematiche relative all'arredo urbano, alla viabilità e alla presenza dei servizi di comunità che non possono essere ulteriormente ignorate.
        Le assemblee pubbliche indette dal Comitato, aventi la finalità di permettere la partecipazione diretta dei cittadini qui residenti al miglioramento dell'abitabilità del quartiere conosciuto come Ancona, hanno fatto emergere diversi nodi critici, sintetizzati in questa comunicazione insieme alle corrispettive proposte di soluzioni possibili e praticabili.

        Il Comitato Udine NordOvest è un'organizzazione spontanea di cittadini interessata a migliorare l'abitabilità e la qualità della vita della zona geografica udinese nota come Ancona, nella parte nord-ovest della città. Dotandosi di un proprio Statuto e organi direttivi, il Comitato – che annovera al momento circa settanta iscritti - ha promosso nel 2011 una serie di assemblee pubbliche per sensibilizzare i cittadini residenti tramite forme di cittadinanza attiva.
        Il Comitato, raggiungibile via posta elettronica all'indirizzo comudino@gmail.com, garantisce visibilità alle proprie iniziative tramite il blog comitatoudinenordovest.blogspot.com.


        Analisi del contesto
        Tra il Polo ospedaliero e quello universitario dei Rizzi, spingendosi verso nord fino al limite territoriale del Comune di Udine, si stende una vasta area periferica caratterizzata da un'edificazione di piccole villette e casette, palazzine e condomini. Dal secondo dopoguerra, in fasi successive, l'area è stata interessata da una progressiva edificazione che, espandendosi a macchia d'olio, ha portato la città a saldarsi con i primi nuclei abitativi più periferici ed isolati. In questo contesto furono creati il polo scolastico in via Colugna, il campo sportivo in via Friuli e, dopo la dismissione delle attività produttive della San Marco e del Cotonificio Udinese (la Solari rimanendo tuttora testimone di quello sviluppo insediativo industriale), le aree interessate e quelle contermini furono progressivamente edificate con finalità residenziali. Alla trasformazione di questa zona, che ha comportato non soltanto la diversificazione delle tipologie abitative in relazione al mutato costo dei suoli e delle abitudini di vita ed economiche degli Udinesi di periferia, non è corrisposta un’adeguata ridefinizione degli standard urbanistici.

        Nel corso degli ultimi vent'anni il quartiere Ancona e gli assi viarii afferenti hanno radicalmente mutato aspetto.
        Se fino a poco tempo fa via Cotonificio poteva essere considerata una strada di scorrimento verso Nord - verso Pagnacco e l'Osovana – circondata da terreni agricoli e caratterizzata da poco traffico, la costruzione recente del campus universitario dei Rizzi (migliaia di studenti) e del complesso insediativo denominato "Borgo Nuovo" (centinaia di famiglie) ha determinato un traffico locale decisamente eccessivo e insostenibile rispetto alle stesse intrinseche caratteristiche tecniche stradali, quali dimensione della carreggiata, presenza di marciapiedi, attraversamenti a raso, delimitazione di sedi stradali per le piste ciclabili.

        Via Colugna sente premere su di sé il peso dello sviluppo recente verso Nord del Polo Ospedaliero, dove le realizzazioni imminenti di nuovi accessi veicolari e pedonali alle strutture ospedaliere (anche su via Chiusaforte) determinano uteriormente un incremento del traffico della zona.

        Allo stesso modo, con una frequenza oraria di migliaia di passaggi di automobili e automezzi pesanti, si registra una situazione poco salutare a Nord della rotonda dell'Ancona, dove convergono nuovi flussi di traffico in seguito all'apertura di nuove bretelle di collegamento con la zona dello Stadio dei Rizzi, con la tangenziale, con vial Tricesimo/via Nazionale tramite le nuove rotonde di via Gran Selva e via Pascats. Il sistema delle rotatorie che è stato realizzato in anni recenti al margine settentrionale del comune di Udine al confine con il comune di Tavagnacco, con l’intento di fluidificare la circolazione, ha di fatto favorito lo svolgersi della stessa lungo assi viari inadeguati a sostenere l'attuale alta frequenza del traffico veicolare.
        La conseguenza di questo stato di cose è un pesante deterioramento delle condizioni abitative attraverso gli effetti indotti dal traffico che, come noto, sono l’inquinamento ambientale ed acustico e la pericolosità legata alla percorrenza di mezzi di tutti i tipi, soprattutto pesanti e inquinanti.

        La qualità dell'abitare in questa zona geografica dell'immediata periferia udinese è inoltre inficiata dalla mancanza di servizi alla cittadinanza (farmacia, ufficio postale, spazi aggregativi per giovanissimi e anziani) presso i nuclei residenziali quali BorgoNuovo oppure lungo via Colugna.


        Nodi problematici

        Individuazione estensione geografico-amministrativa del quartiere
        Attualmente il quartiere dell'Ancona ricade sotto la circoscrizione Chiavris – Paderno, la più popolosa della città di Udine. Questa scelta amministrativa aveva sicuramente senso al momento della creazione delle aree geografiche circoscrizionali, risalenti a almeno un paio di decenni orsono: lo sviluppo urbanistico recente della zona rende però obsoleto questo apparentamento. Le problematiche locali richiederebbero una riprogettazione delle circoscrizioni, secondo il numero dei cittadini residenti. L'area di via Cotonificio e di via Colugna “alta”, al margine estremo occidentale della circoscrizione Chiavris – Paderno, al confine con quella dei Rizzi – San Domenico, meriterebbe forse una considerazione più rispettosa delle proprie peculiarità insediative.

        Viabilità e traffico
        La situazione della viabilità nel quartiere è ormai insostenibile.
        Via Cotonificio è oggi una strada notevolmente trafficata, dove si riversa sia il traffico pendolare alquanto sostenuto di quanti entrano in città proveniendo da Nord, sia quello locale moltiplicato dalla presenza del Polo universitario e ospedaliero, nonché dai nuovi insediamenti residenziali.
        La percezione della strada come di un rettilineo apparentemente poco frequentato da pedoni, scarsamente arredato, induce inoltre gli automobilisti a percorrere la via a velocità spesso elevata.
        E' presente inoltre un discreto afflusso di ciclisti, non solo studenti universitari, malamente incanalato da piste ciclabili assolutamente non sufficienti a garantire sicurezza e protezione dal traffico veloce automobilistico.

        Inquinamento atmosferico e acustico
        Essendo il traffico alquanto intenso nel corso dell'intera giornata, e decisamente notevole durante le ore di punta, è inevitabile che il livello di inquinamento acustico sia piuttosto alto: la qualità dell'abitare è seriamente compromessa.
        A questo si aggiunge l'inquinamento ambientale dovuto ad esalazioni di benzene, sospensione e dispersione di polveri sottili, che risulta essere un dato palpabile ed incontrovertibile. Chiunque transiti lungo una delle vie principali percepisce in modo netto sia olfattivamente sia osservando altri sintomi la presenza degli inquinanti, che, paradossalmente, aumentano in occasione dei blocchi del traffico. Infatti riteniamo del tutto sconveniente e fuorviante riferirsi alle centraline collocate in centro città, quando con ogni probabilità le condizioni peggiori si verificano proprio in zone periferiche come la nostra, le quali durante i periodi di blocco sono a libera circolazione. La diffusione estesissima del fenomeno, che non investe solo la città nel suo centro, fa comprendere bene come il problema vada affrontato con un approccio metodologico totalmente diverso dai blocchi occasionali. La presenza nel quartiere di una scuola primaria e di una scuola materna, nel rispetto di una giusta filosofia  riguardante una “città a misura di bambino” dovrebbe portare a monitorare sul luogo e ovviare al problema dell'inquinamento atmosferico, al fine di salvaguardare la popolazione giovanile.

        Condizioni di manutenzione infrastrutturale e opere di urbanizzazione
        Una nota dolente è rappresentata dalla mancanza di quelle opere che costituiscono presidio per la sicurezza dei cittadini. Nel quartiere, proprio lungo gli assi maggiormente trafficati, mancano spesso i marciapiedi. Dopo molti anni di segnalazioni, di petizioni, di lettere e di visite ai vari Assessorati competenti da parte di numerosi cittadini, si è deciso recentemente di dare corso alla realizzazione di alcune di queste opere indispensabili.
        La manutenzione delle banchine, laddove non vi siano i marciapiedi, è molto carente: queste si ritrovano ad essere spesso piene di buche che si allagano durante le piogge, impedendo il transito ai pedoni costretti ad invadere la sede stradale con grave rischio per l’incolumità.
        Anche la segnaletica stradale posta in molti punti strategici risulta collocata spesso con criteri discutibili, invitando a percorsi fuorvianti e dannosi.

        Politiche dei servizi alla cittadinanza
        La situazione dei servizi alla cittadinanza è decisamente carente. Il quartiere, benché discretamente popoloso, non dispone di una farmacia, di un ufficio postale, di un centro di aggregazione. Esistono soltanto alcune strutture commerciali, dei bar, delle pizzerie.
        Questa situazione è tanto più grave se si pensa alla popolazione anziana, magari con difficoltà di trasporto.

        Per quanto riguarda i mezzi pubblici, si può affermare che la progettazione delle linee degli autobus urbani andrebbe rivista per incontrare le nuove esigenze dei residenti e di coloro che frequentano l'Università, sia dal punto di vista dei percorsi sia da quello della frequenza delle corse.
        In particolare, esistono tre linee che attraversano e lambiscono il quartiere. La linea 1 che avrebbe la miglior frequenza di passaggi si ferma al parcheggio scambiatore di via Chiusaforte, divenendo di fatto pochissimo utilizzabile a tutta la popolazione che si situa nella parte più periferica, verso la parte alta di via Colugna. La linea 6 giunge fino in via Tevere ed è quella che ha il percorso più efficace, ma ha una frequenza del tutto insufficiente, soprattutto per coloro che vorrebbero, o potrebbero, usare la linea per recarsi al lavoro e pertanto avrebbero necessità di orari più congruenti con un uso razionale che non faccia perdere troppo tempo nelle attese. La linea 10 ha per meta il polo universitario ed interessa solo molto marginalmente la popolazione del quartiere.



        Proposte

        Viabilità e traffico
        Revisione del piano del traffico differenziando adeguatamente quello di penetrazione alla città da quello di penetrazione e distribuzione al quartiere.
        1. Disincentivare il traffico in via del Cotonificio e via Colugna, ad esempio inserendo, laddove possibile, dissuasori per limitare la velocità di percorrenza dei veicoli.
          1. Intervenire nel senso di restringere la sede stradale in corrispondenza dei passaggi pedonali, dotandoli delle apposite isole salvagente. A tale proposito vanno rivisti i posizionamenti degli attraversamenti pedonali esistenti in corrispondenza delle rotatorie, in quanto in alcuni casi ciechi per chi sopraggiunge dalla rotatoria. Ne sono un esempio l'attraversamento a valle della rotatoria dell'Ancona in direzione via Colugna e l'attraversamento a valle della rotatoria del Faro in direzione via Freschi.
          2. Proposta installazione dissuasori alla velocità (speed display, segnaletica verticale e orizzontale)
          3. Proposta installazione dissuasori al traffico (semafori “intelligenti”)
        2. Dirottamento traffico su viale Pasolini
          1. Segnalare adeguatamente i percorsi alternativi verso la città per chi proviene da Nord e, in particolare, dall'Osovana. Allestire segnaletica verticale per indicare la tangenziale sul cavalcavia dell'autostrada in zona Feletto Umberto, al fine di convogliare il traffico destinato al centro città verso l'uscita Fiera-Stadio, dove poter imboccare viale Pasolini e quindi evitare di impegnare via Cotonificio
        3. Valutare il ripristino della progettazione dell'asse stradale a congiungere la rotatoria della Gran Selva con via Friuli sul vecchio rilevato della ferrovia Udine-Majano, per sostenere il traffico attuale e futuro diretto al nuovo Polo ospedaliero
        4. Via Moisesso: proposta di obbligo di svolta a destra all'intersezione con via Cotonificio, approntando altresì dei rallentatori (dossi) in corrispondenza degli attraversamenti pedonali per limitare la velocità di transito.
          1. In determinate ore della giornata si verificano lunghe code alla confluenza tra via Moisesso e via del Cotonificio con conseguente aumento dell’inquinamento e pericolosità. Si potrebbero evitare tali inconvenienti obbligando le macchine a svoltare a destra, creando così un traffico più fluido. Chiediamo quindi il posizionamento di una nuova segnaletica verticale nonché, essendo via Moisesso una strada residenziale e secondaria, dei rallentatori (dossi evidenziati con vernice rossa) sulle strisce di attraversamento pedonale al fine di disincentivare chi percorre la via dal procedere a velocità sostenuta.
        5. Rendere via Jacopo Belgrado a senso unico di marcia (verso via Cotonificio)
        6. Rendere via Dal Melon a senso unico di marcia (verso Colugna)
        7. Ottimizzare le carreggiate e il traffico in via Chiusaforte.
          1. La sede universitaria di piazzale Kolbe e gli accessi all'Ospedale richiamano autoveicoli che vengono fatti parcheggiare lungo i lati della via, rendendo difficoltoso il traffico degli autobus. Potenziare e riprogettare l'utilizzo, incentivandolo, del parcheggio scambiatore
        8. Ciclabile di via Cotonificio
          1. Via Martignacco, via Pasolini, via Gino Pieri insieme a via Cotonificio convergono tutte sotto il cavalcavia, lì è dove il traffico viene smistato verso direttrici più veloci; la soluzione attuale degli incroci è piuttosto articolata, si formano rallentamenti e code di automobili che cercano di immettersi sulle carreggiate. In particolare, il comportamento dei ciclisti non è stato ben progettato: proveniendo da centro città, lungo via Passons, il flusso di studenti universitari e dei cittadini che utilizzano la bicicletta vede scomparire le corsie dedicate, è costretto a percorrere i marciapiedi o impegnare la sede stradale, per portarsi a nord del cavalcavia e quindi imboccare viale Pasolini o via Cotonificio, nel caso dei numerosi universitari che intendono raggiungere il Polo Scientifico dei Rizzi. Realizzare una buona pista ciclabile in via tutta Cotonificio, messa in evidenza da un’adeguata segnaletica verticale e orizzontale (compreso l’eventuale còrdolo per separarla fisicamente dalla corsia del traffico automobilistico, ovunque sia possibile) potrebbe rivelarsi un’azione meritoria, in quanto garantirebbe una maggior sicurezza per i ciclisti, riuscendo al contempo a modificare la percezione degli automobilisti rispetto alla percorribilità di via Cotonificio, inducendoli auspicabilmente a rallentare la velocità di marcia.
        9. Ciclabile di via Colugna
          1. Progettare e realizzare una pista ciclabile a vantaggio dei flussi aventi come meta i locali plessi scolastici

        Condizioni di manutenzione infrastrutturale e opere di urbanizzazione
        1. Via Cotonificio
          1. Valutare la possibilità di stendere asfalto fonoassorbente
          2. Segnalare adeguatamente gli attraversamenti pedonali
        2. Borgonuovo
          1. Ottimizzare la situazione dei marciapiedi: sono presenti trenta metri di marciapiede (non completato) con ghiaia e tombini sporgenti, impraticabile quando piove.
          2. Realizzare attraversamenti pedonali assenti in prossimità di luoghi di frequenza: cassonetti; edicola; ecc.
        3. Piazza Polonia
          1. realizzare una piantumazione per rendere maggiormente vivibile l’area anche d’estate.
        4. Via Aonez
          1. valutare la possibilità di rimuovere un muro che sporge sulla strada con i rischi conseguenti (esistono petizioni con foto dal 1980 verso il Comune di Udine senza risultati)


        Inquinamento atmosferico e acustico
        1. Proposta di installazione strumenti per la qualità dell'aria (zona rotonda Ancona)
          1. installazione di una centralina per il monitoraggio dell’aria. La durata dei campionamenti dovrebbe essere almeno annuale, se non permanente, al fine di differenziare adeguatamente le fonti di inquinamento tra  riscaldamento domestico invernale e l'effetto del puro traffico.;

        Servizi alla cittadinanza
        1. Prevedere la realizzazione di un'area verde attrezzata a servizio del quartiere, dotata di un piccolo centro civico polifunzionale: piccola biblioteca, saletta per le riunioni, spazio espositivo ecc., da collocare in una posizione possibilmente baricentrica rispetto al quartiere stesso (esistono delle aree di recente acquisizione che, ci risulta, siano pubbliche, che si presterebbero allo scopo, per es. l'area verde “Anna Frank” interna al BorgoNuovo  lungo via del Cotonificio);
        2. Richiesta di utilizzo dell’ex abitazione del custode della scuola D.A. Julia di via Colugna per finalità sociali.
          1. La ex casa del custode, collocata in prossimità della scuola, potrebbe svolgere importanti funzioni per i residenti del quartiere. Le iniziative per l’utilizzo di questa struttura a fine sociale sarebbero molteplici. Per fare solo qualche esempio si potrebbe realizzare una biblioteca, di cui siamo privi,utile sia per il plesso scolastico che per i numerosi abitanti della zona; istituire laboratori dalle molteplici finalità, utilizzabili anche dagli alunni della scuola.
        3. Ottimizzazione percorsi linee extraurbane autocorriere SAF
          1. La SAF per la linea extraurbana Udine – Tolmezzo sembra orientata nel immediato futuro a preferire via Pasolini per la percorrenza delle sue autocorriere, cosa che il Comitato auspica
        4. Ottimizzazione percorsi linee urbane autobus
          1. Riprogettare percorsi e frequenza delle linee urbane autobus 1 e 6.



        Comitato Udine NordOvest
        La Presidente
        Laura Ghisalberti


        Udine, 16 giugno 2011

        comudino@gmail.com