giovedì 17 marzo 2011

Verbale 10 marzo 2011

Verbale dell’incontro assembleare del 10 marzo 2011

Giovedì 10 marzo 2011 presso la pizzeria Oasi alle ore 17.45 si tiene la seconda riunione tra i residenti del quartiere per eleggere gli organi direzionali del Comitato di Udine NordOvest.

Presenti 22 persone. Vengono eletti i seguenti consiglieri:

Marco Valentini, residente in via del Cotonificio,
Fabio Marin, residente in via del Cotonificio,
Renzo Marco Peres, residente in via del Cotonificio,
Enrico Grando, residente in via dal Melon,
Giorgio Jannis, residente in via del Cotonificio,
Massimo Romanutti, residente in via J. Belgrado.
Presidente: sig.ra Laura Ghisalberti.


Si stabilisce che il sig.Peres si occuperà del problema del traffico proponendo soluzioni alternative mentre il sig.Valentini delle linee SAF. La Sig.ra Ghisalberti si occuperà di via Moisesso, sig. Grando di via dal Melon e Sig. Romanutti di via J.Belgrado.

Alle ore 19.00 si conclude l’assemblea.
Prossimo incontro da stabilirsi verso i primi di Maggio 2011.

mercoledì 16 marzo 2011

Verbale 23 febbraio 2011

Verbale incontro del 23 febbraio 2011 per formazione Comitato di Quartiere.

Mercoledì 23 febbraio 2011 presso la pizzeria Oasi alle ore 17.45 si tiene la prima riunione tra i residenti del quartiere per formare un Comitato di Quartiere.
La riunione è stata indetta dai sigg. Enrico Grando, Renzo Marco Peres, Marco Valentini e sig.ra Laura Ghisalberti.

Presenti una quarantina di persone, che hanno ricevuto l’invito e tramite volantino lasciato nella cassetta della posta.

Prende la parola Enrico Grando, residente in via dal Melon, che spiega le motivazioni per le quali si è deciso di convocare i residenti della zona per fomare un Comitato di Quartiere. I temi trattati, supportati da una presentazione video, sono stati i seguenti:
  • viabilità, traffico e relative politiche
  • inquinamento atmosferico e acustico
  • condizioni di manutenzione infrastrutturale e opere di urbanizzazione
  • politiche di servizi alla residenza
  • politiche dei trasporti urbani.

Durante l’esposizione ci sono diversi interventi di persone che hanno già in qualche modo avuto esperienze in merito a singoli fatti proposti o accaduti in passato. Spiega anche Grando che i temi sono una traccia sulla quale elaborare informazioni e formare gruppi di lavoro per meglio approfondire in futuro, ed il Comitato solo una forma visibile di peso maggiore del singolo cittadino, per meglio relazionarsi con le istituzioni. 
E’ stato quindi letto, trasmesso in video e consegnata a chi ne avesse fatto richiesta copia cartacea della bozza dello statuto del nascente Comitato e sono state raccolte le firme per la costituzione dello stesso. Oltre alla correzione di alcuni punti di carattere sintattico lo statuto viene ritenuto approvabile. Viene suggerito da parte di un presente di chiamarlo Udine Nord Ovest per meglio collocarlo geograficamente, e per non incorrere in equivoci politici. Viene approvata la variazione della denominazione. 
Alcuni presenti sostengono di voler prendere del tempo per meglio leggere ed approfondire lo statuto, cosa lecita e confermata. La gran parte dei presenti, valutata la necessità di accelerare i tempi, e la natura volontaria dell’organismo nel suo complesso, decide di proporre la formazione del Comitato approvando lo satuto con la nuova denominazione, rimandando ad altra seduta la nomina delle cariche. 
Alle ore 18.45 l’assemblea alla maggioranza, decide la formazione del Comitato Udine Nord Ovest ed all’approvazione dello statuto firmando l’allegato come soci fondatori.

In data: Giovedì 10 marzo 2011 dalle ore 17.45 alle ore 18.30 si terranno presso la pizzeria Oasi le votazioni per l’elezione dell’organo direttivo: Presidente, Vice Presidente e Consiglieri. Firmato: Grando, Peres, Valentini e Ghisalberti.

martedì 8 marzo 2011

PROPOSTE PER LA COSTITUZIONE DI COMITATO DI QUARTIERE

In quanto residenti in una zona di Udine pesantemente investita da fenomeni recenti legati al traffico e all’inquinamento, che evidenzia carenze infrastrutturali e di servizi alla residenza, riteniamo necessario costituirci in un Comitato, aggregazione spontanea di Cittadini, per esercitare un‘adeguata azione di sensibilizzazione nei riguardi dell’Amministrazione comunale sui problemi di vario genere che emergono nella realtà del quartiere.

Chi abita concretamente sul territorio è portatore di esperienze e conoscenze che spesso sfuggono ai tecnici ed ai pianificatori che, in una fase di doveroso ascolto, possono giovarsi delle segnalazioni e dei suggerimenti che provengono dalla cittadinanza. 
L’esempio di Agenda 21 e del Bilancio partecipativo dello stesso Comune di Udine si inseriscono in questo contesto che vede la partecipazione attiva della cittadinanza alla progettazione e alla stesura del nuovo Piano Regolatore Generale PRG. 

E’ in questo senso che intendiamo partecipare alle decisioni che investono la nostra realtà locale, in qualità di Comitato di Quartiere.

Riguardo alle problematiche individuiamo nei seguenti punti le criticità emergenti:
  1. viabilità, traffico e relative politiche
  2. inquinamento atmosferico e acustico
  3. condizioni di manutenzione infrastrutturale e opere di urbanizzazione
  4. politiche dei servizi alla residenza
  5. politiche dei trasporti urbani

VIABILITA’, TRAFFICO E RELATIVE POLITICHE
Il ruolo di una città come Udine, capoluogo di Provincia, sede universitaria, sede di un importante polo ospedaliero e di importanti funzioni terziarie e direzionali, non può non determinare un forte effetto di attrazione relativamente al territorio in generale ed in particolare a quello di competenza: l’hinterland inteso nel senso ampio.
Infatti la città vede, soprattutto nelle ore di punta, manifestarsi un intenso traffico pendolare che si concentra in modo particolare lungo alcune direttrici. 

Tra queste, rimanendo nell’ambito della parte settentrionale della città, la Pontebbana o SS13, la Strada provinciale 49 altrimenti detta Osovana, la Strada Statale che si dirige verso lo spilimberghese, la tangenziale con le diverse uscite e diramazioni in direzione della città, oltre ad altre direttrici minori.
L’Osovana e la Pontebbana, in modo particolare, investono direttamente e indirettamente il nostro quartiere, o perlomeno la zona di Udine nota come Ancona, nelle adiacenze di via Cotonificio e via Colugna.
Il sistema delle rotatorie che è stato realizzato in anni recenti al margine settentrionale del comune di Udine, al confine con il comune di Tavagnacco, con l’intento di fluidificare la circolazione, ha di fatto favorito lo svolgersi della stessa lungo alcuni assi e tra questi quelli che presentavano e presentano le minori discontinuità dovute a intersezioni e semafori.
In modo particolare la rotatoria all’intersezione tra le vie del Cotonificio e via Colugna, ha liberato i flussi di circolazione da uno stop che, se da un lato costituiva una criticità, dall’altro agiva da disincentivo al transito. 

Nella situazione attuale il traffico da nord transita quasi esclusivamente in via del Cotonificio ed in modo particolare nel tratto con la minore vocazione strutturale e dimensionale a reggere tale pressione: quella che comprende l’asta che va dalla zona più periferica dell’abitato fino alla succitata rotatoria, dove il flusso si divide nelle direttrici che hanno per obiettivo il polo ospedaliero e il centro città.

Le rotatorie, alla luce di quanto esposto nella premessa, non sono la causa del traffico che è espressione di fenomeni più vasti, ma sono certamente responsabili della sua distribuzione. Va detto in modo particolare che si è abbandonata la scelta di far confluire il traffico su un asse di penetrazione che doveva svolgersi, praticamente in aperta campagna sul rilevato della vecchia e incompiuta ferrovia, confluendo in via Friuli, asse stradale, quest’ultimo, convenientemente dimensionato con tanto di carreggiate separate da ampio spartitraffico e adeguatamente infrastrutturato. 
Questo percorso, privilegiato per coloro che hanno quale meta il polo ospedaliero, assieme ad una conveniente ed efficace incentivazione del sistema costituito dall’Osovana-tangenziale-Stadio-via Pasolini per coloro che hanno come meta l’area centrale della città, avrebbe reindirizzato tutta quella massa di traffico che, invece, ora transita nel cuore del quartiere, spaccandolo di fatto in tre settori, svolgendosi a ridosso delle abitazioni, dei parchi urbani, delle scuole.

INQUINAMENTO ATMOSFERICO ED ACUSTICO
Quale naturale conseguenza del traffico, l’inquinamento dovuto ad esalazioni di benzene, sospensione e dispersione di polveri sottili risulta essere un dato palpabile ed incontrovertibile.
Chiunque transiti lungo una delle vie principali del quartiere percepisce nettamente sia olfattivamente che con altri sintomi la presenza degli inquinanti, che paradossalmente aumentano (ciò è accaduto soprattutto in passato), in occasione dei blocchi del traffico. 
Infatti riteniamo del tutto sconveniente e fuorviante riferirsi alle centraline collocate in centro città, quando con ogni probabilità le condizioni peggiori si verificano proprio in zone periferiche come la nostra che durante i periodi di blocco sono a libera circolazione. 
La diffusione estesissima del fenomeno, che non investe quindi solo la città nel suo centro, fa comprendere bene come il problema vada affrontato con un approccio metodologico totalmente diverso dai blocchi occasionali. 
La presenza di una scuola primaria e di una scuola materna, che si collocano al margine di una di queste strade ad alta intensità di traffico e che quindi costituiscono elemento di pericolosità in sé, fa emergere un’evidente violazione dei principi di tutela e salvaguardia della popolazione più esposta ai danni da inquinamento: i bambini.

CONDIZIONI DI MANUTENZIONE INFRASTRUTTURALE E OPERE DI URBANIZZAZIONE
Una nota dolente è rappresentata dalla mancanza di quelle opere che costituiscono presidio per la sicurezza dei cittadini. Nel quartiere, lungo gli assi maggiormente trafficati, mancano spesso i marciapiedi
Dopo molti anni di segnalazioni, di petizioni, di lettere e di visite ai vari Assessorati competenti da parte di numerosi cittadini, si è deciso di dare corso alla realizzazione di alcune di queste opere indispensabili. 

Anche la segnaletica stradale posta in molti punti strategici risulta collocata spesso con criteri discutibili o addirittura senza alcun criterio: i segnali stradali invitano a percorsi fuorvianti e dannosi, e a tal riguardo vi sono state numerose segnalazioni. 
La manutenzione delle banchine, laddove non vi siano i marciapiedi, è molto carente. 
Queste si ritrovano ad essere spesso piene di buche che si allagano durante le piogge e impediscono il transito ai pedoni costretti ad invadere la sede stradale con grave rischio per l’incolumità. 
La sporcizia ristagna per dei mesi e le foglie autunnali che si accumulano nei pressi dei tombini ne determinano l’ostruzione con conseguenti ulteriori disagi.

POLITICHE DEI SERVIZI ALLA RESIDENZAL’argomento si esaurisce in pochissime parole: non ci sono.
Un quartiere discretamente popoloso non ha una farmacia, un ufficio postale, un centro di aggregazione, nulla. Esistono soltanto alcune strutture commerciali, dei bar, della pizzerie.
Questa situazione è tanto più grave se si pensa alla popolazione anziana, magari con difficoltà di trasporto.

POLITICHE DEI TRASPORTI URBANI
La situazione dei trasporti urbani si può definire del tutto insufficiente. 
Esistono tre linee che attraversano e lambiscono il quartiere. 
La linea 1 che avrebbe la miglior frequenza di passaggi si ferma al parcheggio scambiatore di via Chiusaforte, divenendo di fatto pochissimo utilizzabile a tutta la popolazione che si situa nella parte più periferica, verso Culugna e rizzi.. 
La linea 6 giunge fino in via Tevere ed è quella che ha il percorso più efficace, ma ha una frequenza del tutto insufficiente, soprattutto per coloro che vorrebbero, o potrebbero, usare la linea per recarsi al lavoro e pertanto avrebbero necessità di orari più congruenti con un uso razionale che non faccia perdere troppo tempo nelle attese.
La linea 10 ha per meta il polo universitario ed interessa solo marginalmente la popolazione del quartiere.
Una soluzione che proponemmo diverso tempo fa era di sopprimere o modificare la linea 6 estendendo il percorso della linea 1, potendo così beneficiare della maggiore frequenza.