giovedì 31 gennaio 2013

Dal blog di Federico Pirone, consigliere per SEL

Investire sul trasporto pubblico anziché tagliare: le responsabilità della regione e della provincia


I cittadini che, dal 4 febbraio prossimo, troveranno un servizio di Trasporto pubblico locale ridotto, devono sapere che questa scelta è stata operata in totale autonomia dalla Regione e dalla Provincia e che il comune di Udine si è trovato di fronte – come del resto anche i lavoratori stessi e le organizzazioni sindacali – a decisioni già assunte sulle quali non è stato minimamente consultato.
Questa riduzione produrrà disagi ai cittadini: la conseguenza sarà che aumenterà il traffico privato, peggiorando la qualità dell’aria e della vivibilità, a discapito soprattutto di chi vive nei quartieri più periferici della città. Per quanto riguarda il trasporto extra-urbano vengono pesantemente colpite le fasce deboli che devono sobbarcarsi l’aumento di costi che deriva dall’uso dell’automobile o che si vedono negato il diritto alla mobilità, talora anche legato a ragioni di lavoro.
Una scelta in assoluta controtendenza rispetto a quanto avviene nel resto dell’Europa, dove si investe nel trasporto pubblico come una piena ed efficace misura di welfare, a favore della mobilità dei più deboli e come forma di contrasto all’obesità. Il costo sempre più elevato della benzina rende imprescindibile limitare l’uso della macchina e ha aumentato nell’ultimo anno le utenze del trasporto pubblico, a dimostrazione che il bacino di potenziali utenti anche in provincia è notevole: è una linea politica che va seguita e rafforzata, non penalizzata.
Con quale criterio infatti poi si decidono queste misure? Verranno garantiti almeno i collegamenti con i servizi fondamentali della città come gli Ospedali verso cui non possono esistere orari di sospensione del servizio per scarso utilizzo?
Chiediamo con forza l’istituzione di un tavolo di confronto tra le Istituzioni locali (compresi i comuni dell’Hinterland interessati dalla relazione con il tessuto cittadino) e i vertici della Saf per trovare soluzioni condivise che permettano di gestire una situazione delicata a favore di un servizio, per noi di Sel, imprescendibile.
 
Federico Pirone

venerdì 11 gennaio 2013

Meno fondi, tagliati i bus in tutta Udine

La Regione risparmia 1,7 milioni di euro e la Provincia diminuisce le corse nelle linee 1, 11, 6, 7 e 4. Polemica con il Comune

UDINE. La Regione taglia del 5% i fondi sul trasporto pubblico e la Provincia riduce le corse dei bus urbani ed extraurbani. In città, le zone più colpite sono Laipacco, Cormor, Colugna, le Baldasserie, Beivars, Godia, via Marsala, Udine est e il centro storico, dove dal primo febbraio saranno ridotte le corse. Lo stesso accadrà in tutto il Friuli. I mezzi pubblici, infatti, percorreranno 700 mila chilometri in meno per un valore pari a 1 milione 756 mila euro. Quella della Provincia è stata una scelta obbligata, ma non concordata con il Comune come scrive, in una nota, l’assessore provinciale, Franco Mattiussi. «Quei tagli - replica Pizza - li abbiamo subiti e non concordati. A pagare il conto più elevato saranno i cittadini del capoluogo friulano».
Ma andiamo con ordine e vediamo come cambierà il trasporto pubblico in città. Stando alla delibera approvata dalla giunta provinciale, a Udine la riorganizzazione delle corse riguarderà per lo più le linee festive: nel pomeriggio-sera i bus della linea 1 saranno meno frequenti e così il passeggero, tra una corsa e l’altra, dovrà attendere 20 anziché 13 minuti. Stesso copione per la linea 4, in questo caso l’attesa passa da 15 a 25 minuti. Cancellate invece le corse festive delle linee 6 e 7. Nei giorni feriali e sempre nella fascia pomeriggio-sera, invece, sarà diminuita la frequenza delle corse nelle linee 4, 8 e 11, mentre nei pomeriggi estivi, è prevista una riduzione della frequenza da 13 a 20 minuti, sulle linee 1 e 4.
Questo in termini generali perché Gino Zottis, l’amministratore della Saf, la società che gestisce il trasporto pubblico in regione, non chiarisce qual è la fascia pomeriggio-sera: «Stiamo definendo i dettagli» spiega nell’assicurare che tutti i tagli sono stati applicati nelle «fasce di morbida, ovvero nelle ore meno frequentate da operai e studenti». Lo stesso vale per il servizio extraurbano con diminuzione delle corse nelle zone di Tolmezzo, Tarvisio, Latisana, Tarcento, Gemona e San Daniele. Saranno rivisti anche i collegamenti Udine-Grado e le corse urbano di Lignano.
«Dopo una prima fase di monitoraggio - assicura Mattiussi - se il servizio risulterà carente, ricalibreremo i servizi con variazioni minime di orario e modifiche di percorso. Nel caso di criticità rilevate non mancheremo di aggiustare il tiro». Mattiussi però è certo di aver ridotto al minimo i disagi per i cittadini, ma Pizza la pensa diversamente: «Udine subisce il 20% dei tagli del chilometraggio e gli effetti ricadranno sui cittadini. Per questo motivo - ribadisce l’assessore - ci dissociamo dalle scelte della Regione e la responsabilità degli inevitabili disagi che sopporteranno d’ora in poi resta della Regione e della Provincia».
Detto questo, Pizza torna a far notare che «in un anno in cui la crisi si fa sentire e la gente usa sempre più l’autobus, la scelta della Regione di tagliare quasi due milioni di euro in provincia di Udine è scellerata, soprattutto in considerazione degli emendamenti passati all’ultimo minuto in consiglio regionale per elargire finanziamenti a macchia di leopardo anziché lasciare inalterato un servizio essenziale per i cittadini».

 

Messaggero on line, 11 gennaio 2013

di Giacomina Pellizzari