mercoledì 11 maggio 2011

Osservazioni sulla viabilità Udine nordovest

Una riflessione di Renzo Peres, consigliere del Comitato Udine Nord Ovest, sulla situazione della viabilità di via Colugna e di via Friuli
Nella parte a nord della città di Udine, nelle immediate vicinanze del centro, insistono due realtà rilevanti per il territorio dell'udinese:
  1. il Polo Universitario dei Rizzi, di recente costituzione
  2. il polo ospedaliero di più antico insediamento.
Entrambe queste realtà hanno un impatto significativo sulla mobilità territoriale e sull'accessibilità e distribuzione del traffico a livello di quartiere, sia per gli aspetti legati al transito che per quelli legati alla sosta ecc.

Non sempre gli interventi di pianificazione, quando esistono, riescono a controllare adeguatamente l'impatto sulla realtà urbana di elementi dominanti come le strutture citate. Talvolta a condizionare scelte di piano coerenti e razionali, intervengono fattori esterni come ad esempio lobby di interessi speculativi e anche movimenti di cittadini ecc, che in una logica del tutto particolaristica, possono condizionare, anche pesantemente , l'azione di un' Amministrazione Comunale.

Relativamente al Polo Universitario, l'asse stradale costituito da via Pasolini rappresenta una buona soluzione sul piano dell'accessibilità sia automobilistica che ciclopedonale, anche se praticata in modo insufficiente, visto che molti studenti, soprattutto in bicicletta, continuano a percorrere la pericolosa via del Cotonificio.

Per quanto riguarda il Polo ospedaliero, ben poco è stato fatto. In prospettiva la ristrutturazione dello stesso potrebbe aggravare la già pesante situazione odierna che si scarica sulle vie che circondano l'enorme isolato contenente la struttura.
Il vecchio P.R.G. Prevedeva la realizzazione di un asse stradale che metteva in comunicazione la parte più periferica della città con il Polo o., attraverso un percorso che doveva snodarsi dalla località denominata Gran Selva, lungo il rilevato della ferrovia fino a congiungersi con via Friuli, per raggiungere l'ospedale lungo via Colugna e via Chiusaforte. Ciò avrebbe consentito un accesso più diretto alla struttura, sgravando contemporaneamente il quartiere da tutto il traffico di attraversamento proveniente da nord, che oltre ad essere considerevole, transita nel cuore del quartiere e, tanto per fare un esempio, davanti al plesso scolastico di via Colugna.

Quest'opzione è stata abbandonata dall'Amministrazione in carica. In realtà, negli anni, vi è stata una fiera opposizione da parte degli abitanti di via Friuli e zone contermini.
L'azione fu condotta “democraticamente” con l'intento di salvaguardare gli interessi di una parte del quartiere, ma a discapito di quella rimanente: la gran parte.
Com'è facile vedere consultando una piantina della città, il percorso che il traffico è costretto a seguire nella configurazione odierna, si svolge lungo strade che non sono strutturalmente adeguate a sostenere una tale mole di transiti. Il percorso all'interno dell'abitato è notevolmente maggiore rispetto alla soluzione che il vecchio piano prevedeva. A tutto ciò si deve aggiungere il fatto che in via Friuli, un tratto stradale, adeguatamente dimensionato a sopportare il traffico, esiste già.

Cosa ha dunque spinto l'Amministrazione a sposare la tesi degli abitanti di via Friuli? Pare che la motivazione risieda nell'eccessivo consumo di territorio che la realizzazione di un'ennesima strada comporterebbe. Pare che la salute e l'integrità fisica degli abitanti di un intero quartiere passi in second'ordine rispetto alla realizzazione di un tratto stradale che in tutto è di circa 1 km e che potrebbe fare davvero la differenza per la qualità abitativa di uomini, donne, anziani e bambini.
Di territorio ne è stato sprecato talmente tanto e talmente tanto se ne sta sprecando tuttora a fini speculativi, che una motivazione del genere, quando per una volta l'uso di territorio avverrebbe a favore delle esigenze degli abitanti di un intero quartiere, appare del tutto risibile.

Pare che vi sia in progetto la realizzazione di una pista ciclabile che metterebbe in collegamento il comune di Udine con quello di Tavagnacco: lungo il rilevato della vecchia ferrovia. Ben lungi dal voler osteggiare la realizzazione di una pista ciclabile, facciamo sommessamente notare che, forse, avrebbe più senso coinvolgere in questo progetto gli abitanti del quartiere, magari realizzando la pista laddove risulterebbe accessibile agli abitanti stessi, vicino alle case.
In ogni modo la pista sul rilevato potrebbe comunque essere realizzata: accanto alla strada.

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