lunedì 11 marzo 2013

Articolo su Messaggero Veneto


Udine, duemila famiglie: pochi bus, siamo isolate

I residenti nella zona tra le vie Cotonificio e Colugna contestano i tagli al trasporto pubblico e l’abbandono dell’ex ferrovia

UDINE. I residenti nelle zone tra via Cotonificio e via Colugna, circa 2 mila famiglie, si sentono isolati dalla città. Gli abitanti lamentano le carenze del servizio di trasporto pubblico locale che ora sconta anche i tagli applicati da Regione e Provincia per far tornare i conti. E se i bus non rispondono alle esigenze dei residenti è evidente che i livelli già elevati di traffico sono destinati a lievitare ancora.
I residenti lo scrivono nero su bianco in una petizione consegnata nei giorni scorsi a palazzo D’Aranco, dove fanno notare anche la presenza di una Casa cantoniera disabitata e diventata punto di riferimento dei senzatetto. Tutto questo succede in una zona in espansione residenziale dove, fa notare il portavoce della protesta, Marco Valentini, «in alcuni punti abbiamo ancora i pali dell’illuminazione in legno».
Stanchi di doversi spostare sempre in auto visto che nella zona mancano anche le piste ciclabili, i residenti hanno chiesto al sindaco, Furio Honsell, l’aumento della frequenza diurna feriale dei bus della linea 6. La stessa linea che invece la Saf ha tagliato nei giorni festivi. Allo stesso modo chiedono di spostare le fermate degli autobus extraurbani da via Cotonifico in viale Pasolini. «In questo modo - sottolinea Valentini - il servizio sarebbe più funzionale all’università e renderebbe più fluido il traffico lungo via Cotonificio».
«Questa zona è completamente isolata» insiste Valentini nel far notare che il potenziamento del trasporto pubblico locale, in questo momento di crisi economica, sarebbe un aiuto concreto alle casse già provate delle famiglie che per andare a lavorare o per portare i figli a scuola sono costretti a usare l’auto».
Non basta, i residenti in via Cotonificio, via Colugna, via Pio Paschini definita «una cattedrale nel deserto», e via Moimesso, si soffermano anche sull’ex tracciato della ferrovia destinato a ospitare una pista ciclabile. Qui, fino a poco tempo fa, gli abitanti nella zona andavano a passeggiare anche con i cani. Ora sostengono di non poterlo più fare perché nel tratto parallelo a via Cotonificio «c’è una casa cantoniera disabitata, “occupata” da chi attraverso varchi ricavati nei muri sfondati accede al suo interno in cerca di riparo». Senza contare, conclude Valentini, «la pericolosità di via Moisesso troppo spesso teatro di incidenti stradali». Ecco perché gli abitanti propongono di creare in via Paschini, via dal Melon e via Moisesso, un circuito a senso unico che contribuirebbe a ridurre il traffico nella zona.


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