domenica 5 giugno 2011

Il Comitato sul Messaggero Veneto - rassegna stampa



Traffico in via Cotonificio, la gente protesta

Meno traffico e più servizi in via Cotonificio. I residenti nella zona non ne possono più. Ecco perché una settantina di persone stufe delle auto che sfrecciano sotto casa, della mancanza di una farmacia e di un centro di aggregazione, hanno costituito il comitato Udine Nord Ovest, che avrebbero chiamato in un altro modo «se il quartiere - spiegano - avesse un nome». Un'area relativamente nuova compresa tra le vie Cotonificio, Colugna e Chiusaforte, e le circoscrizioni Chiavris-Paderno e Rizzi-San Domenico. «Un'organizzazione territoriale - dice la presidente, Laura Ghisalberti - che risale a quando non esistevano il complesso Borgonuovo, il campus universitario e il polo ospedaliero con il suo eliporto, parcheggio interno, nuovo accesso su via Chiusaforte e su via Colugna». Non a caso il comitato, a breve, chiederà al sindaco Furio Honsell di dare un'identità alla zona. Questo ha deciso l'assemblea dei residenti durante la quale è stata sottoscritta una lettera da recapitare a palazzo D'Aronco. Tra le emergenze i residenti indicano la viabilità e la carenza di servizi. «Tutti percorrono via Cotofinicio per entrare e uscire dalla città - spiega uno dei componenti del Comitato, Renzo Marco Peres - perché non ci sono semafori. Ci sono le rotonde, ma non servono a limitare la velocità e il traffico. Chiediamo quindi che le auto vengano deviate anche sulle vie limitrofe, tra cui anche l'ex rilevato della ferrovia, che potrebbe fungere da sfogo». Secondo Peres, insomma, in questa zona «c'è un problema di sicurezza». «Chi ha figli piccoli non si sente tranquillo a percorrere via Cotonificio a piedi o in bicicletta - aggiunge la presidente - e tanto meno ad attraversare la strada. La pista ciclabile esistente è insufficiente a garantire una pedalata in sicurezza, ecco perché chiediamo di realizzare qualche dosso o rallentatore di velocità». Ma non solo perché il Comitato ha intenzione di coinvolgere l'Arpa per rilevare i livelli di inquinamento dell'aria. L'obiettivo è quello di vivere in un quartiere a misura di bambino. «Non sappiamo dove far giocare i nostri figli - ribadisce Ghisalberti - perché nel giardino Botanico ci sono solo alberi e zanzare, nel parco vicino all'Ancona ci sono solo due altalene, mentre rimane disponibile l'area verde Anna Frank, non attrezzata, collegata alla parrocchia e ideale per realizzare anche un centro civico». Il problema del quartiere - è sempre il Comitato a evidenziarlo - riguarda anche la mancanza di un luogo di aggregazione, di una farmacia e di un ufficio postale. «Una volta - fa notare Peres - il baricentro era piazza Polonia, ora non ci sono infrastrutture». Queste ed altre segnalazioni possono essere affrontate anche via on-line attraverso il sito: comitatoudinenordovest.blogspot.com. 
Ilaria Gianfagna

(la riproduzione dell'articolo del Messaggero è riservata. Considerato che siamo un Comitato di cittadini, il cui Statuto prescrive l'impossibilità di ottenere lucro, e considerato che questo blog non ha natura commerciale ma solo informativa, mettiamo lo stesso qui l'articolo, pronti a rimuoverlo nel caso giungessero da parte del quotidiano locale indicazioni in tal senso)

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